Quanto corre Venchi? E’ quindi ancora possibile fare industria in Piemonte partendo da zero e recuperando un marchio storico. Quasi 12 mesi fa facevamo un bilancio su Venchi, ora arrivano nuovi numeri che spingono all’ottimismo.
Ha aperto l’ultimo negozio il 9 novembre all’aeroporto di Doha, per i mondiali di calcio che si apriranno in Qatar. Tre nuovi Stati sono nel mirino per il 2023: Francia, Malesia e Australia.
Daniele Ferrero, amministratore delegato e azionista di Venchi, continua l’espansione all’estero con l’azienda di cioccolato che “malgrado la frenata della Cina per il Covid chiuderà quest’anno con un incremento atteso dei ricavi del 40% sul 2021 a 150 milioni e un margine operativo lordo a 32-33 milioni dai 23 milioni dello scorso anno”.
L’obiettivo del piano triennale appena presentato è di toccare i 300 milioni€ di ricavi nel 2025 e 250 negozi aperti dagli attuali 135.
E se negli Stati Uniti prosegue l’alleanza con Eataly (Venchi è in tutti i negozi della catena), proprio l’ex amministratore delegato del gruppo controllato ora dalla Investindustrial di Andrea Bonomi, Andrea Guerra, ha aumentato l‘investimento nell’azienda di Cuneo.
Venchi ha cambiato lo statuto, così da ampliare un azionariato che vede soci storici e nuovi. Gli storici sono Ferrero (27%), il vicepresidente Nicolò Cangioli (22%), il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli (12%), il vicepresidente di De Agostini Pietro Boroli (7%) e Luca Baffigo, capo sviluppo di Eataly (11%).
Tra i nuovi, oltre a Guerra: la famiglia Pao di Hong Kong, attraverso Nuo Capita(4%); la famiglia Guerrand-Hermès (2%); e la famiglia saudita Olayan con l’1,5%.
Niente fondi , i family office sono per Ferrero la soluzione migliore.
L’investimento di Venchi previsto è di 22 milioni€ l’anno, circa 70 milioni in tre anni.
“Il 10% va in tecnologia e informatica, il 65-70% nei negozi, il 20-25% in capacità produttiva” dice Ferrero.