Caparra contro i noshow, si muove qualcosa a Firenze.
L’Insolita Trattoria ha introdotto la prenotazione con caparra obbligatoria di 55€.
Negli ultimi tempi il fenomeno del “noshow” (clienti che prenotano e poi non si presentano) ha raggiunto livelli esasperanti, fino al 34% delle prenotazioni in un mese delicato come giugno.
La decisione di introdurre una caparra è di Lorenzo Romano, chef e titolare del ristorante in viale D’Annunzio, che ha così voluto invertire una tendenza potenzialmente deleteria per la sopravvivenza stessa del ristorante, considerato che il danno derivante dalle mancate prenotazioni è arrivato a 64.000€ in sei mesi.
Da qui la scelta di una caparra contro i noshow ed obbligatoria di 55€, ma con garanzia di rimborso totale in qualsiasi momento, seppur con diverse motivazioni: fino a 48 ore è previsto il rimborso della cifra, oltre quella scadenza il ristorante dà al cliente che disdice un voucher da utilizzare entro 3-6 mesi.
Tra le scuse più strane che Lorenzo Romano si è sentito rivolgere, “persone che non si sono presentate e dopo essere state chiamate al telefono hanno risposto di essere lì fuori alla ricerca di parcheggio. Oppure quelli che confessano di essersi addormentati sul divano, quelli del ‘dieci minuti e siamo lì’ e quelli che ricorrono a scaricabarile come ‘non è venuta la babysitter’. Ma il campionario è lungo…”.
Ma come è stata accolta finora la caparra?
I noshow sono stati praticamente eliminati, mentre le disdette non superano il 20%.
“Finora abbiamo rimborsato la cifra solo in due casi, a persone che avevano cancellato in anticipo per questioni legate al Covid: abbiamo notato che è più sostenibile per cene di coppia, più difficile da gestire nel caso di gruppi più grandi perché è difficile che chi prenota possa anticipare una somma, ad esempio, di 220 o 330€”.
Ancora il settore non è regolato in maniera chiara, la caparra è prevista per le strutture ricettive come alberghi o campeggi, ma non ancora per i ristoranti.