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Sun-Dried Gin: il gin torinese che recupera la Cascara

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Con la storia torinese di Sun-Dried Gin iniziamo a parlare di una serie di prodotti derivanti dal recupero del caffè e di suoi componenti altrimenti scartati. Iniziando dalla Cascara. Ma che cos’è? La Cascara è la parte della polpa e della buccia della ciliegia del caffè.

Solitamente è utilizzata da qualche produttore virtuoso per produrre marmellate e liquori con il frutto appena raccolto; ma la Cascara dopo pochi giorni inizia a marcire e di conseguenza non è utilizzabile al di fuori della zona di coltivazione, salvo essiccazione.

Partendo da questa caratteristica, l’esperto torinese del caffè Fabio Verona e Nuove Distillerie Vincenzi, azienda fondata nel 1930 a Moncalieri (To), hanno creato un prodotto premium unico nel suo genere, il Sun-Dried Gin.

Il nome prende il nome dal metodo utilizzato in piantagione per l’essicazione delle ciliegie di caffè, effettuata per l’appunto al calore del sole tropicale, caratteristica evidenziata dalla grafica in etichetta, e la sua particolarità risiede non solo nell’aggiunta della Cascara come botanica, ma da tutta una serie di fattori conseguenti.

Il primo è dato dalla base del gin, neutra e di grande qualità, ottenuto con metodo classico con l’utilizzo di sole bacche di ginepro toscane di coltivazione biologica. Questo metodo, prevede l’infusione delle bacche di ginepro in alcool di cereali successivamente distillato.

Un processo delicato e costoso che garantisce di poter ottenere il massimo dagli ingrandenti, conservandone la purezza.

Successivamente, il gin ottenuto viene preso come base per la preparazione di un gin compound, dove la Cascara biologica essiccata passa a differenti fasi di infusione e di filtrazione meccanica e temporale, un metodo depositato di Nuove Distillerie Vincenzi, per ottenere un prodotto limpido e stabile.

Il risultato finale è un gin premium dai profumi intriganti, con un insolito color ambra totalmente naturale, e con note rotonde, morbide, avvolgenti.

Un gin da meditazione, ottimo da gustare da solo, dove vi sorprenderanno i suoi aromi di frutta secca, dattero, fichi secchi ed uva passa uniti alla più classica ciliegia sotto spirito che vi riporterà alla memoria il classico “Boero”.

Se miscelato con una tonica morbida vi ritroverete nel bicchiere un gin tonic inebriante, sorprendentemente dolce ed amaro allo stesso tempo, capace di sedurvi con il suo colore paglierino e i profumi esotici. Per i bartender più esperti, sarà un modo nuovo di poter intendere il gin, che aprirà le porte alla realizzazione di nuovi drink in grado di essere apprezzati anche dai “classici” non amanti del genere.

Fonte articolo: Arabica 100×100.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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