Il Brachetto d’Acqui si è presentato ieri ai Murazzi di Torino. Ma quanto lo conosciamo?
La zona di produzione comprende l’intero territorio dei comuni di Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine, Visone in Provincia di Alessandria; di Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castel Boglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco, nonché il territorio di Nizza Monferrato a destra del torrente Belbo in Provincia di Asti.
Nel 1817, il naturalista Gallesio lo definì “vino celebre” da dessert e lo paragonò al Porto.
Riferì anche che era commercializzato in America latina. Nel 1922 Garino Canina lo classificò come particolarmente diffuso tra Acqui Terme e Nizza Monferrato, anche se prodotto in piccole quantità a causa dell’avvento della fillossera.
Negli anni Cinquanta del XX secolo il produttore Arturo Bersano ottenne ottimi risultati utilizzando il metodo Martinotti, contribuendo in modo significativo al rilancio del vino, tramite la spumantizzazione, che dal 2008 è tra le tipologie previste.
La versione “fermo e secco” veniva già elaborata ai primi del Novecento e le Cantine Spinola vinsero numerosi concorsi enologici ta il 1964 e il 1987.
Fin qui la storia. Ma il prodotto e i numeri della filiera?
Il Brachetto d’Acqui DOCG è un vino che si presenta di colore rosso rubino, talvolta tendente al rosato o granato chiaro.
Il profumo è caratteristico, aromatico, con note fruttate (fragola), floreali (rosa) e di muschio. In bocca è dolce, delicato, poco tannico e moderatamente strutturato, di facile beva. Può essere Rosso, Spumante o Passito. Si ricava da un vitigno autoctono.
La spumantizzazione deve essere ottenuta con il metodo della fermentazione naturale in autoclave e non può avere una durata inferiore a un mese compreso il periodo di affinamento in bottiglia.
Il 97% del vino deve contenere uve da vitigno Brachetto.
Alcuni dati del 2023 attestano attorno ai 2 milioni di bottiglie la produzione annuale del Brachetto d’Acqui docg, che arrivano a circa 3 milioni con il DOC. Capitale dell’area è appunto Acqui Terme, città famosa per le antiche fonti termali conosciute anche dagli Antichi Romani, ma culla anche di grandi vini.