Ieri siamo stati alla presentazione dell’Alta Langa di Carlin de Paolo. Siamo in Frazione Gozzano, a San Damiano d’Asti.
Siamo al confine fra Monferrato e Roero, dove colline, vigne, boschi e noccioleti regalano benessere. Ma ovviamente non a costo zero. A costo di fatiche e coraggio. E la famiglia Ponte gestisce 50 ettari vitati e altre attività.
La quarta generazione dei Ponte oggi, quattro fratelli, con il numero 4 che torna, quasi come simbolo cabalistico, porta dentro di sé, profondamente intriso in essi, il DNA degli avi. Quattro fratelli in azienda, quattro maschi che si suddividono gli incarichi lavorativi e una sorella che non lavora con loro, pur rimanendo intimamente collegata ad essi.
La forza di una famiglia dove ognuno ha un ruolo ben definito ma può, in qualsiasi momento, affiancare o sostituire gli altri. Almeno una volta alla settimana, i quattro fratelli si ritrovano intorno a un tavolo per programmare le attività e condividere decisioni e pensieri.
Teste diverse, idee personali ma con l’unico scopo di portare avanti all’unisono il patrimonio di famiglia, quella terra, quei vini che sono tutto.
Giancarlo è il decano, enotecnico e responsabile marketing per l’Italia; Davide segue la parte agronomica ed enologica, quindi dalla vigna alla cantina; Paolo è addetto all’imbottigliamento e al confezionamento nonché commerciale, prevalentemente per Torino e provincia ed infine Lorenzo, cuoco, o meglio agri-cuoco come ama definirsi nonché sommelier, porta avanti la Merenderia, il locale dove abbinare i nettari di Carlin de Paolo con la cucina del territorio.
Il nome è un neologismo preso dal Toscano per indicare un locale sbarazzino dove consumare pasti semplici, mai banali, piatti con le radici saldamente ancorate nella tradizione e qualche immancabile accento di innovazione che si intrufola per una sferzata che tiene la cucina di una volta ai passi con le esigenze di un cliente sempre più esigente.
Cinquantaquattro ettari, una estesa di vigne in una terra che abbina propensione alla vinificazione e bellezze naturali. I fascinosi filari si integrano al paesaggio come in un quadro dove ogni elemento ha un suo perché.
Impossibile non ricordare le viti dominate dalla Cappella dell’Ascensione, uno dei piloni votivi della proprietà che invocavano e ricordano la protezione divina sull’attività agricola.
Un’azienda realmente sostenibile, con certificazione 3E Equalitas.
L’azienda, circondata dai propri vigneti e dalle verdi colline tipiche del territorio, promuove – oltre la possibilità di visite guidate nelle proprie cantine – anche attività ricreative legate alla conoscenza dei propri vini.
Soprattutto nella stagione estiva, quando l’area antistante alle vigne si trasforma in un vero luogo per eventi. Come per esempio il format Ahperò.
La gamma vini che si arricchisce di uno spumante Alta Langa Docg. Le vigne sono in quel di Vesime (At) e il progetto nasce dalla collaborazione con un’altra famiglia di agricoltori, i fratelli Dagelle, con cui i quattro fratelli Ponte condividono passione ed entusiasmo. Aspetti tecnici: