I Nocciolini di Chivasso (in piemontese noasèt) sono minuscoli dolci a base di meringa e nocciole piemontesi, tipici della cittadina di Chivasso, nel Canavese, e sono riconosciuti come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano.
I Nocciolini nacquero verso il 1850 ad opera del pasticcere Giovanni Podio.
In origine si chiamavano Noisettes (nocciole in francese). Ernesto Nazzaro, genero di Giovanni Podio, portò i Nocciolini all’Esposizione Universale del 1900, che aveva sede a Parigi, e a quella di Torino del 1911.
I dolcini ottennero un successo enorme, tanto che nel 1904 Nazzaro ottenne il brevetto col relativo marchio di fabbrica rilasciato dal ministero del commercio del Regno d’Italia.
Durante il regime fascista il nome fu italianizzato in Nocciolini.
I Nocciolini di Chivasso tradizionali sono grossi quanto un’unghia ed hanno la forma di una mezza cupola o di una piccola goccia. Recentemente ne è nata una versione gigante (3–4cm): i cosiddetti Noccioloni.
Sono composti esclusivamente di nocciole della varietà Tonda gentile delle Langhe sgusciate e tostate, zucchero e albume d’uovo.
La pasta che se ne ricava viene fatta colare a goccia su una placca da forno e cotta.
I Nocciolini sono quindi friabili, fragili e soggetti all’umidità.
Tradizionalmente venivano venduti in scatole di latta; successivamente iniziarono ad essere venduti in pacchetti di carta rosa o celeste, cilindrici, lunghi e stretti, che ne resero più facile il trasporto e che contribuirono a diffonderli nel mondo.
Si accompagnano allo zabaione. A Chivasso se ne ricavano, inoltre, torte e gelati. Altri abbinamenti sono:
Nel pomeriggio di venerdì 28 giugno, in via Torino 35 è stata scoperta la targa celebrativa nel luogo in cui sorgeva il primo forno di produzione della specialità chivassese. E a seguire, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ecco il talk: “I 120 anni dei nocciolini, Ambasciatori di Chivasso”.
“I nocciolini di Chivasso – ha dichiarato il presidente di Ascom Chivasso Carlo Nicosia – incarnano perfettamente la tradizione e la qualità della nostra città. Attraverso la sua promozione, ormai trentennale, abbiamo voluto non solo tutelare e valorizzare un prodotto unico ma anche raccontare la storia e le tradizioni di Chivasso”.