Stamattina dalla pagine del Corriere Torino, il Presidente di Piemonte Land Matteo Ascheri lancia l’idea di “Piemonte Grapes”, un evento del vino incentrato sui vitigni autoctoni piemontesi.
Imprenditore e rappresentante della sesta generazione di produttori di Barolo, Matteo Ascheri è uno dei rappresentanti più quotati per parlare di futuro del Piemonte del vino.
Le tante iniziative locali e gli eventi torinesi del vino (venerdì in partenza Vino al Cubo proprio a Torino) non possono reggere il confronto con Vinitaly ma nemmeno con la Milano Wine Week, che non nasconde l’ambizione di fare del capoluogo lombardo la porta principale dell’enoturismo italiano.
Piemonte Grapes sarebbe dunque un’iniziativa sistemica che legherebbe tutto l’ecosistema vino piemontese, composto da oltre 18.000 aziende di varie dimensioni e quasi 45.000 ettari di vigneti.
Ecosistema squassato dalla pandemia ma tutt’altro che fermo. La stessa azienda di Ascheri sta investendo in hospitality con una nuova SPA che si aggiungerà all’albergo e all’osteria.
Un evento quindi verticale sul vino piemontese ma in grado, proprio per l’importanza del Piemonte nella cultura del vino globale, di diventare un evento a richiamo internazionale. E magari in grado di rilanciare il progetto “Museo del Vino” accantonato da Camera di Commercio di Torino e Regione Piemonte.
Il format Piemonte Grapes dovrebbe partire, nelle parole di Ascheri, dal 2022 e avere cadenza biennale.
Crediti foto Matteo Ascheri: WineMag.