Sergio Germano è il nuovo Presidente del Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani, uno dei più rappresentativi per il Piemonte.
In carica per tre anni avrà davanti due sfide: gestione dei cambiamenti climatici e gestione del successo. Perché anche il successo, turistico ed economico, deve essere gestito.
“Parola chiave: gioco di squadra. Il mio mandato sarà caratterizzato da un dialogo diretto con tutti, dal Consiglio d’Amministrazione alla base produttiva, in primis” commenta Sergio Germano “il Consorzio è un organo molto importante e dopo anni da consigliere ho intenzione di cogliere questa opportunità per essere molto concreto e incisivo”.
Tante infatti le sfide che attendono il Consorzio, prime fra tutte le modifiche dei disciplinari Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Langhe DOC.
La sensibilizzazione rispetto ai cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo da anni e che non ci devono cogliere impreparati.
L’attenzione quindi sarà rivolta ad implementare la ricerca scientifica su tematiche specifiche vitivinicole in collaborazione con università ed enti specializzati.
Si aprirà così un nuovo capitolo di interesse per il Consorzio, dopo tutela e promozione, per rispondere alle esigenze dei produttori e capire così meglio come intervenire contro l’evoluzione di agenti patogeni in vigna e i cambiamenti atmosferici.
Sul fronte della promozione verranno mantenuti i principali eventi che hanno caratterizzato gli ultimi anni, in primis Grandi Langhe e Barolo Barbaresco World Opening, con un’attenzione sempre maggiore all’attrazione degli stakeholder e del turismo di qualità verso il nostro territorio.
Al consolidamento delle denominazioni principali tutelate, su cui si è lavorato negli ultimi anni, si affiancheranno azioni di promozione ad hoc per le altre DOCG e DOC rappresentate dal Consorzio che stanno iniziando a riscontrare successo sui mercati esteri.
Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in numeri: 577 aziende vitivinicole associate, 10.000 gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate così suddivisi: Barolo 2258 ettari; Barbaresco 859; Dogliani 766; Diano d’Alba 204; Barbera d’Alba 1734; Nebbiolo d’Alba 1174; Dolcetto d’Alba 934; Langhe
2620 ettari. 66 milioni di bottiglie prodotte.
Nove denominazioni tutelate (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga).