M**Bun ha dimostrato di saper vincere sul mercato della ristorazione. Pensate ad una espansione del vostro modello di business?
M**BUN ha saputo proporre qualcosa di semplice ma diverso, un progetto in cui le persone sono riuscite ad immergersi.
Apriremo una nuova locale in Via Urbano Rattazzi a Torino. Non apriremo punti vendita per far numero o business, ma per diffondere il nostro pensiero e i nostri prodotti in modo semplice e sincero cercando di lavorare giorno per giorno in funzione della qualità. Il business deve essere una conseguenza.
Il sistema enogastronomico italiano cresce e dimostra di saper produrre lavoro. Voi imprenditori pensate ad alleanze con il fine di “fare sistema” per conquistare consumatori nuovi?
Le problematiche legate al mondo del lavoro sono veramente tante per cui sarebbe bello e necessario unirsi anche se sappiamo i limiti del sistema Italia. Comunque non a caso abbiamo aperto, in accordo con Guido Martinetti e Federico Grom, di fianco ad una loro gelateria per creare un angolo del Gusto. Farinetti con Eataly è un bel esempio di aggregazione, la sua idea è geniale e rende possibile a tanti piccoli imprenditori di affrontare mercati diversamente inaffrontabili.
Quanto è conosciuto il “miracolo” M**Bun fuori dai confini torinesi? Avete mai misurato la vostra popolarità?
Siamo stati ripresi da molti media nazionali come buon esempio di impresa, di questo siamo orgogliosi.
Non abbiamo mai pesato questo dato anche se quando ci spostiamo per lavoro ci rendiamo conto di essere più conosciuti di quanto noi pensiamo, ma non so se effettivamente questo sia nel mondo della Ristorazione o nella gente comune.