Segnaliamo volentieri (grazie ad un big della gelateria torinese) anche il sito del progetto
ARTIGELATO che incontreremo e a cui dedicheremo un post specifico. L’approfondimento continua:
Ci terrei anche a dire la mia su questo argomento, con molta umiltà.
Ci sono, a mio avviso, due temi assolutamente separati: 1 l’artigianalità, 2 la qualità e la genuinità degli ingredienti.
1. ARTIGIANALITA’
In assenza, purtroppo, di una normativa sul gelato artigianale vorrei però ricordare il significato nella lingua italiana della parola “artigiano”, che si contrappone chiaramente alla parola “industriale”.
Artigiano, recita il vocabolario, è “chi esercita un’arte manuale, per proprio conto e in locali propri, lavorando da solo o con la collaborazione dei familiari o di pochi aiutanti”.
In questa chiave di lettura, il prodotto di Grom non può che definirsi INDUSTRIALE, vista la portata ormai mondiale del loro prodotto.
2. QUALITA’ E GENUINITA’ DEGLI INGREDIENTI
Altro discorso è la qualità degli ingredienti utilizzati: un ottimo prodotto industriale come quello di Grom può al contrario utilizzare ingredienti di prima qualità così come un pessimo artigiano può altresì far ricorso a materie prime scadenti, coloranti e additivi vari.
Rispetto il mio concorrente Grom per la capacità imprenditoriale, organizzativa e soprattutto di marketing, anche se trovo che la dicitura “Il gelato come una volta” sia vera solo al 50%, riferendosi al punto 2 e non al punto 1.