L’albergo ristorante San Giors a Torino ha ripreso nuova linfa grazie alla recente gestione di Simona Vlaic, architetto e custode del luogo, che ha saputo reinterpretare il locale anche durante il lockdown.
Il San Giors è al centro della confluenza fra Porta Palazzo e Borgo Dora. È un luogo molto torinese, con centinaia di storie da raccontare, un vero scrigno tutto legno e specchi, molto amato da artisti e intellettuali. Dal 2013 è locale Storico d’Italia.
Ma proprio il peso della sua storia ha rischiato di affossarlo. La nuova gestione è stata una scommessa, con nuove stanze, pensate ognuna da un differente artista contemporaneo.
Tolta la polvere dalla cucina, così come è stato fatto all’offerta alberghiera, la carta è stata affidata a un cuoco di assoluto talento come Manolo Murroni, in grado di portare aria fresca e innovazione.
Il ristorante propone una selezione dei migliori piatti della cucina gastronomica piemontese: dal vitello tonnato, agli agnolotti del plin al sugo d’arrosto, alla bagna caôda, al brasato al Barolo e al bônet.
Specialità della casa è ovviamente il bollito misto alla piemontese (muscolo, testina, scaramella, lingua, brutto e buono, coda, cotechino e gallina) con le salse di accompagnamento (bagnetto verde e rosso, cognà, mostarda di frutta, salsa d’avije, rafano e maionese).
Lo chef Murroni abbina la tecnica con un’umiltà difficile da trovare in altri colleghi. Ha saputo abbinare capacità e lunga esperienza alla tradizione, creando piatti che non annoiano.
Dove: via Borgo Dora 3, Torino.
Orari: Da martedì a domenica 12.30-14.30 | 19.30-22-30
Telefono: 011-5216357