Cosa succede quando un’azienda poco illuminata acquisisce un marchio italiano? E quando entrano in campo fattori di crisi macroeconomici (in questo caso la crisi turca?).
Iniziano i guai, soprattutto per i lavoratori italiani.
E’ il caso della Pernigotti di Novi Ligure, la cui proprietà turca ha deciso la chiusura dello stabilimento e degli uffici milanesi.
Il giornalista Attilio Barbieri, sul suo blog, ricostruisce la vicenda.
Quel che resta della struttura commerciale verrà mantenuta, l’intera produzione (e già per la crema spalmabile è così) verrà portata in Turchia. Rimarrà solo il marchio, che si trasformerà in un clamoroso caso di “italian sounding”.
“Appena arrivata, la nuova proprietà aveva promesso il rilancio e aveva parlato di affiancare nuove produzioni ai dolci per le ricorrenze. Invece la Pernigotti ha sempre chiuso in perdita, con un continuo avvicendamento di amministratori delegati e di piani industriali” – spiega a Repubblica Marco Malpassi, segretario della Flai-Cgil di Alessandria.
Una storia già vista, un romanzo già scritto. Seguiremo la vicenda. 100 fra lavoratori diretti ed indiretti rischiano il posto di lavoro, e il Piemonte rischia l’ennesimo depauperamento industriale.
Purtroppo lo scenario del cioccolato industriale è ormai estremamente competitivo, e ormai la taglia di fatturato della Pernigotti non può reggere il mercato globale.