Enrico Murdocco è un artigiano della lievitazione di successo. E come tutti gli artigiani di successo la sperimentazione è all’ordine del giorno.
Allora perchè ricevere tanti attacchi se prova per alcuni suoi prodotti la farina di grillo?
Partiamo dalla cronaca. Murdocco sperimenta la farina di grillo in alcuni prodotti. E questo ha scatenato attacchi da parte di tutti i “sovranisti” alimentari italiani (che poi magari bevono Coca Cola, ma questo sarebbe un lungo discorso).
Basta leggere gli articoli di Dissapore o di Vanity Fair per ricostruire la vicenda.
A commercializzare la farina di grillo è un’altra azienda torinese, l’Italian Cricket Farm di Scalenghe. Forse anche per vicinanza territoriale e per la voglia di sperimentazione insita in lui, Enrico Murdocco ha provato a farci un pane. E ci è pure riuscito: “Abbiamo fatto qualche prova, fino a raggiungere un ottimo risultato sia dal punto di vista delle consistenze che da quello del gusto” racconta a Valentina Dirindin su Vanity Fair.
Si può dunque tranquillamente affermare che la prima pagnotta alla farina di grillo è Made in Torino, firmata appunto da Enrico Murdocco.
Ma i commenti ai tanti articoli che raccontano l’esperimento sono impietosi: “Non sono un ingenuo, mi aspettavo che ci fosse una polarizzazione delle opinioni: o fortemente contrari o totalmente favorevoli”.
Giusto ricordare due fattori. L’alimentazione umana vive di “tradizioni” ma anche di evoluzione; gli insetti sono parte dell’alimentazione umana di miliardi di persone. Se il prodotto arriva in Europa, con tutti i controllo di sicurezza del caso, si arricchisce il panorama gastronomico senza impoverire nessuno.
Forse non è chiaro a tutti che nessuno sta imponendo a nessuno di comprare pane di farina di grillo o entrare da Tellia (il brand di Enrico Murdocco).
Spiace vedere tanti politicanti parlare alla pancia della gente e ammantare di propaganda politica anche questioni alimentari; ma purtroppo non mi stupisco più di nulla.
A me l’operazione di Enrico Murdocco piace, e mi piace da sempre il suo coraggio da imprenditore e artigiano. Lo proverò presto il suo pane alla farina di grillo.
Con buona pace di haters e politici della “tradizione”.