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Balbiano lascia Vigna della Regina e perdiamo tutti

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Balbiano lascia Vigna della Regina; notizia clamorosa per chi segue le vicende del cibo e del vino in Piemonte. E una notizia che rappresenta una grave perdita per la collettività torinese (e che testimonia la cecità di un certo sistema museale).

Partiamo dalla mera cronaca.

Vigna della Regina passa dai Balbiano, che l’hanno gestita dal giugno 2006 fino ad oggi, alla Società Agricola Orsolina di Moncalvo, in provincia di Asti. Il nuovo concessionario fa capo a Michele Denegri, già proprietario di Del Cambio, oltre che della DiaSorin.

Il decreto di aggiudicazione è pubblicato sul sito internet della Direzione Regionale Musei Piemonte, gestore del bene demaniale che dal 1997 è patrimonio Unesco.

De Negri ha offerto 24.000€ l’anno, quadruplicando la richiesta iniziale (l’importo del canone – a bando – partiva da una base di 6.000€).

Altri contendenti erano la Società Agricola Luca Ferraris e la Società Agricola Amistà, che fa capo a Michele Marsiaj con un’offerta di 10.000€.

L’azienda di Francesco e Luca Balbiano ha preferito non partecipare al bando. Le ragioni sono spiegate direttamente da Luca Balbiano nel comunicato pubblicato integralmente sotto.

E personalmente non posso che dare ragione all’imprenditore di Andezeno. Pubblicare e finalizzare un bando basandosi solo sul massimo rialzo e senza curarsi di investimenti e della visione realizzata in precedenza dimostra solo l’inadeguatezza di un certo sistema museale e dei decisori a monte.

Sono personalmente dispiaciuto, non solo come amico personale di Luca Balbiano, ma anche come torinese amante della bellezza e del territorio. L’immagine sotto riporta il passaggio più scandaloso del bando. Il criterio di aggiudicazione è il mero rialzo del canone.

Non si parla di valori, passione, riconoscimenti ad imprenditori che hanno creduto per primi al recupero di un patrimonio di tale portata.

Tutto questo lascia l’amaro in bocca a chiunque ami Torino. E permettetemi stride con il titolo odierno de La Stampa (La vigna della Villa della Regina ha trovato il suo re), un titolo così stupido e superficiale da invitare alla disdetta dall’abbonamento.

Nulla contro Michele Denegri, sicuramente grande mecenate. Ma avremmo preferito che la vicenda si fosse conclusa con un patto fra gentiluomini, lasciando Balbiano alla guida e magari affiancandolo con iniziative e risorse.

Ma forse il tempo dei gentiluomini è definitivamente tramontato anche su Torino?

Balbiano lascia Vigna della Regina: la storia del luogo

La Vigna di Villa della Regina ha origine nel 1615. La villa – divenuta residenza reale dopo il 1715 – era una dimora rustica dove si compenetravano parti auliche, anche di rappresentanza e pertinenze agricole.

Un edificio importante ma del tutto autonomo e in grado di approvvigionare con stalle, orti e frutteti le derrate agricole per tutti i suoi residenti.

Dopo un sostanziale abbandono perdurato per tutto il secolo scorso, il vigneto è stato reimpiantato sulla base degli antichi catasti storici.

Per 16 anni è stata la creatura più brillante dell’azienda Balbiano.

Il comunicato integrale di Balbiano

Sono passati 15 anni da quando la famiglia Balbiano ha deciso di lanciarsi in un’avventura coraggiosa e un po’ folle: quella di contribuire alla rinascita della storica Vigna della Regina, il Vigneto Reale della famiglia Savoia, restituirle l’identità storica, riportarla a nuova bellezza e renderla nuovamente attiva e produttiva attraverso il Freisa, il vino di Torino.  

Una sfida contro ogni favore del pronostico ma che, alla luce di questi 15 anni, si può dire ampiamente vinta. Le sfide, tuttavia, non si vincono mai da soli.

L’azienda Balbiano, grazie alla preziosa collaborazione del Ministero della Cultura, numerosi professionisti, realtà private, amministrazioni pubbliche e ad un’esperienza di oltre 80 anni nella difesa e valorizzazione della tradizione vitivinicola torinese, ha potuto restituire un magnifico patrimonio enologico, culturale, storico e paesaggistico alla città di Torino, al Piemonte, ma più in generale all’Italia.

In questi 15 anni sono state portate a termine 14 vendemmie, prodotte e stappate migliaia di bottiglie provenienti da questa incantevole Vigna Urbana, accolto in Vigna centinaia di appassionati.

Grazie al lavoro dell’Azienda Balbiano, il vino prodotto da questo vigneto ha ottenuto nel 2011 la Denominazione di Origine Controllata, passando da essere un semplice vino rosso a quello che oggi è amato e apprezzato come Freisa di Chieri DOC Superiore “Vigna Villa della Regina”.

La Vigna della Regina è diventata un punto di riferimento enologico, culturale e turistico di Torino e del Piemonte ed oggi è conosciuta in tutto il mondo. La Vigna infatti, grazie all’intuizione e al lavoro di Luca Balbiano, ha potuto fregiarsi del ruolo di promotrice e fondatrice di un’Associazione internazionale come la Urban Vineyards Association, che fa della bellezza e del turismo sostenibile la sua bandiera e che oggi vanta 13 vigne urbane internazionali dislocate in 5 Paesi del mondo.

Grazie alla Urban Vineyards Association e all’inestimabile collaborazione della Regione Piemonte, la Villa della Regina è stata protagonista in straordinari palcoscenici internazionali come Expo Dubai 2020, UNWTO (prestigioso evento delle Nazioni Unite, tenutosi ad Alba nel 2022) e, proprio qualche giorno fa, al Parlamento Europeo a Bruxelles.

La Vigna della Regina ha occupato una parte fondamentale della vita professionale, ma anche di quella personale, della famiglia Balbiano, che ha dedicato risorse, sudore e idee, impegnandosi anima e cuore per renderla il gioiello che oggi tutti possono ammirare.

Questo titanico lavoro è stato e sarà per sempre fonte di grande orgoglio perché la Vigna è cresciuta sana e forte, ed ha potuto aiutare a sua volta il Freisa, eletto vitigno dell’anno 2022 dalla Regione Piemonte. Ha potuto altresì aiutare Torino, offrendo alla Città un nuovo incredibile patrimonio di cui andare fieri, da valorizzare e promuovere in tutto il mondo.

Eppure, dopo questa sfida vinta e nonostante il desiderio entusiasta di poterne vincere molte altre, l’Azienda Balbiano ha deciso di non presentare la propria offerta per l’assegnazione della gestione della Vigna per i prossimi 5 anni.

Luca Balbiano: non rispettati valori fondamentali

“È stata una decisione molto difficile, sulla quale abbiamo riflettuto lungamente. Ma alla fine siamo convinti che sia stata l’unica scelta possibile – spiegano Francesco e Luca Balbiano, titolari dell’Azienda Vitivinicola Balbiano – Il bando, purtroppo, non ha tenuto conto in alcun modo di valori per noi fondamentali come il vitigno, il territorio, la tradizione e il merito. Valori che sono stati il fulcro del nostro lavoro in tutti questi anni.

L’unico criterio di cui si è tenuto conto per l’assegnazione è stato quello economico, relegando a un aspetto puramente commerciale quello che per noi è stata prima di tutto passione. Abbiamo quindi deciso di fare un passo indietro e lasciare spazio a realtà che hanno le disponibilità economiche per poter prendere parte ad un’asta al rialzo. Auguriamo al nuovo concessionario il meglio, affinché possa proseguire nell’opera di valorizzazione di un luogo a cui noi siamo e saremo per sempre molto legati.

Ci auguriamo inoltre che il nuovo concessionario non perda l’occasione di presentare la richiesta di adesione alla Urban Vineyards Association, onde evitare che la  Vigna della Regina, e più in generale la città di Torino, sia esclusa da un progetto che l’ha resa protagonista.

Teniamo particolarmente, infine, a ringraziare tutte le persone che in questi anni ci sono state vicine, ci hanno aiutato, sostenuto e accompagnato in questo lungo viaggio, permettendo alla Vigna della Regina di diventare un simbolo e un’ispirazione per tutti coloro che sono abbastanza coraggiosi da credere nei propri sogni”.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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