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Domino’s Pizza Torino: perché per molti saranno dolori

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Abbiamo provato Domino’s Pizza Torino, il re dell’asporto e della pizza a domicilio. Ne abbiamo testato i capisaldi: la app per le ordinazioni, la congruenza tra tempo di attesa dichiarato ed effettivo, la qualità (ovviamente!) e l’abbiamo comparato ai competitor come Uber Eats e Glovo.

Breve storia di Domino’s

Il brand Domino’s è stato fondato in Michigan nel 1960 dai fratelli Tom e James Monaghan e, ad oggi, è la seconda più grande catena di pizzerie degli Stati Uniti con oltre 11.000 locali, prevalentemente in franchise, dislocati in oltre 70 paesi in tutto il mondo. Nel 1998, l’azienda è stata poi venduta a Bain Capital e, nel 2004, è stata quotata in borsa.

Nel 2015 Domino’s Pizza ha aperto a Milano la sua prima filiale in Italia, seguita da sette locali nella stessa città e da un altro a Bergamo, supportati dal centro di produzione dell’impasto a Buccinasco. Tutti i locali sono gestiti dalla ePizza Spa di Alessandro Lazzaroni, già manager in McDonald’s e Galbusera.

Come funziona la app?

Domino's Pizza TorinoTutte le ordinazioni di Domino’s Pizza Torino e nel mondo passano da web o da app. Scaricarla e iscriversi è davvero intuitivo e facile, con la possibilità di fare il login con il proprio account Facebook. Qualche baco e rallentamento, ma l’esperienza è semplice.

Ordini dal menu e subito la prima mossa di marketing intelligente: il primo ordine in delivery a casa ha la pizza gratis. Questo porta il tuo/la tua compagno/a, gli amici e tutta la tua cerchia stretta a scaricare la app, pressoché nell’immediato. E così al costo contatto di due pizze si hanno altrettanti download.

A fianco ci sono tutte le opzioni. Moltissime le promozioni: si spinge verso l’up-selling, il cross-selling, il consumo collettivo con amici.

L’ordine minimo per il delivery a casa è di 5€ e spettacolare è il metodo di pagamento. Può essere immediato con carta di credito o Apple Pay; in contanti alla consegna o con carta/bancomat al fattorino dotato di POS. Tutti i mezzi per le consegne sono di proprietà dell’azienda e i fattorini sono assunti come dipendenti.

Domino’s Pizza è puntuale?

L’azienda assicura 25 minuti massimi per la consegna.
Il locale che ci hanno assegnato è in via Cigna: il più vicino all’indirizzo di casa. Però i tempi effettivi di consegna hanno oltrepassato i 45 minuti. Forse per il nuovo indirizzo? Per il traffico della domenica? C’è da dire che due pizze gratis e la gentilezza del driver hanno subito risolto la questione, facendocene quasi dimenticare. Ogni ordine è tracciato: la app permette di seguirlo passo passo. Il nostro tracciamento non era perfetto, ma comunque accettabile.

Domino’s Pizza: la qualità?

Il punto di svolta per Domino’s Pizza Torino è il concetto di qualità. Avevamo aspettative molto basse, in parte da superare. La proposta di pizze è molto vasta e permette di scegliere tra la pizza tradizionale e il pan pizza. Ci sono mix pasticciati di ingredienti, ma anche topping dal gusto tradizionalmente italiano.

Ma veniamo al punto: la qualità? Certamente i locali che investono in ricerca e sperimentazione, come quelli che abbiamo selezionato tra le 12 migliori pizzerie di Torino, non ne saranno toccati. Sarà invece una strage per tutte quelle pizzerie che pensano di vendere basi surgelate e topping scadenti chiamandoli “pizza”.

La materia prima di Domino’s Pizza è certificata, certamente industriale, ma tracciabile da parte del consumatore curioso e consapevole. Una pizza da consumo che ti sfama quando il tuo locale di fiducia è chiuso o in difficoltà con le consegne. Solo che Domino’s Pizza Torino ha un prodotto e un’esperienza di servizio al cliente e organizzazione superiore all’80% delle pizzerie di Torino. In quante pizzerie potete pagare 5€ con tre metodi di pagamento diversi?

Da non sottovalutare anche l’intrattenimento della funzione “Crea la tua pizza” dove è anche possibile scegliere l’opzione senza glutine.
La pizza margherita parte da 5€, mentre le altre proposte con ingredienti aggiuntivi sono a salire.

pizza con prosciutto crudo e rucola

Domino’s Pizza, Glovo e Uber Eats: quale è meglio?

I mezzi per le consegne Domino’s Pizza sono di proprietà dell’azienda. Già qui un passo in avanti rispetto a Glovo, Uber Eats e altri competitor. I fattorini sono circa 45, tutti dipendenti. Il personale è assunto a tempo pieno con contratto del Turismo e dei Pubblici esercizi e l’azienda ha come obiettivo l’apertura di altri 8-10 locali nei prossimi due anni.

“Per ogni punto vendita assumeremo 20 persone di cui 12-15 fattorini” — dice Alessandro Lazzaroni, CEO di Domino’s Pizza Italia — “il nostro modello è molto diverso da quello del food delivery. Noi sforniamo pizze da consumare in loco, da asporto e puntiamo molto sulle consegne a domicilio”.

Quando Domino’s, insieme a Foodora, JustEat e Glovo, è stata convocata dall’allora Ministro del Lavoro Luigi di Maio per la tutela dei rider, Lazzaroni aveva dichiarato:

“È stata un’opportunità per spiegare che noi siamo diversi. Il 60% dei nostri ordini arriva dal web, ma noi assumiamo e facciamo formazione. E chi inizia come rider può diventare store manager in fretta. Negli Usa il 90% dei gestori dei ristoranti ha iniziato come fattorino. È già capitato anche in Italia, a Milano, e sarà così anche per Torino”.

Domino’s Pizza: le mie conclusioni

Concludiamo, togliendoci subito il sassolino dalla scarpa. La pizza di Domino’s Torino non ha gusto sgradevole. L’impasto non è molto diverso rispetto alla maggioranza delle pizzerie d’asporto tradizionali con topping di media qualità. Il prosciutto e il parmigiano sono da consumo: nulla di ricercato, ma neanche scadente. Tuttavia continuerò a ripetere che il livello di servizio per quanto riguarda attenzione per il cliente, app e pagamenti sono di molto superiori alla media.

Inoltre, e parliamo di etica, sono più a mio agio con un lavoratore che ha contratto da dipendente, mezzo dell’azienda e divisa piuttosto che con un rider dei principali competitor. Tutto è tracciato, sicuro e organizzato, compreso il pagamento.



Ordinazione tramite app
8
Puntualità
5
Qualità della pizza
6,5
Servizi al cliente
9

Riepilogo

Domino's Pizza Torino e, in generale, come catena di pizzerie lavora su aspetti e prospettive che molte piccole e medie imprese trascurano, giocandosi la sostenibilità del business. Per contro resta un prodotto di consumo che, nonostante l'etica aziendale, non conquista per ricercatezza delle materie prime e qualità. Insomma: bravi, ma le mie pizze preferite, a livello gustativo e organolettico, sono ben altre.

Punteggio totale

7.0
Tag:
Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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