Dieci appuntamenti di Cheese 2019 a Bra, dal 20 al 23 settembre.
Manca poco più di un mese alla manifestazione internazionale dedicata al mondo dei formaggi e dei latti.
Il programma è come sempre ricco, e oggi vi proponiamo dieci appuntamenti selezionati.
Una cena a quattro mani dedicata alla carne e i formaggi di capra e allestita da James Whetlor e Alessandro Grano, Regno Unito. James Whetlor ha ideato il progetto Cabrito, per educare la popolazione al consumo della carne di capretto e per reintrodurre nel sistema alimentare gli “scarti” del sistema caseario del Regno Unito.
Per la parte casearia, il pugliese Alessandro Grano di La Fromagerie porta proposte che testimoniano un’attenzione costante per l’alternarsi delle stagioni e la sua passione per le materie prime di qualità.
In una cucina d’autore ragionata, equilibrata, sofisticata ed elegante, Eugenio Boer apparecchia a Cheese una cena giocata sulle forme del latte e della pasta, dall’amuse-bouche al dolce.
Mezzo italiano e mezzo olandese, Eugenio Boer è da sempre in movimento e giovanissimo, a soli tre anni, scopre la propria passione per la cucina, con la complicità di sua nonna, cuoca di professione.
A soli 12 anni inizia il proprio apprendistato e si perfeziona nelle cucine dei grandi, fino ad approdare a Milano.
In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, l’Australia, l’Irlanda, la possibilità di poter produrre formaggi a latte crudo è stata una conquista, in molti altri è ancora illegale.
Slow Food, da sempre si impegna nell’affiancare i produttori di tutto il mondo in una battaglia che è innanzitutto politica, in cui sono in gioco sistemi produttivi opposti, la tutela della biodiversità e il sapore.
Una degustazione dedicata ai produttori resistenti, che Cheese sostiene nel loro impegno quotidiano.
Un omaggio alla Sardegna, una terra che ha molto sofferto e per la quale il latte ovino è il simbolo stesso della cultura isolana: la sua produzione è il frutto di una storia secolare, che ha plasmato lo spirito stesso di un territorio e che non può scomparire per mere logiche commerciali.
Una degustazione dei migliori caci, dal fiore sardo al casizolu.
È una delle più interessanti protagoniste del nuovo corso della pizza a Napoli.
Il suo locale è il Mary Rose, nella zona universitaria di Corso Vittorio Emanuele.
La passione per il territorio si combina con una saggia rilettura della tradizione che a Cheese si trasforma in una strepitosa pizza fritta con ricotta, mozzarella, pomodoro, provola e pepe, e nella Napulè, una pizza napoletana con cornicione farcito di ricotta e condita con polpette e mozzarelle.
Gelato del recupero è un gelato che recupera un gusto della memoria o una tradizione di un territorio, oppure un gelato che utilizza prodotti secondari e di scarto come i resti del formaggio e quel che rimane sullo scaffale dei bartender per trasformarli in gelati cremosi, gustosi e irresistibili.
Per l’ultimo appuntamento di Cheese 2019 le nostre osterie e ristoranti preferiti delle vallate cuneesi portano in tavola i prodotti di latte da erba dei loro territori interpretandoli in piatti rappresentativi della loro freschezza di idee e delle loro mani sapienti.
Un tour della Slovacchia tra formaggi cotti al vapore dalla particolare forma intrecciata a frustino ai pecorini la cui esistenza risale al diciottesimo secolo.
Il tutto abbinato a mieli di abete e confetture locali.
E per finire in dolcezza, un dessert a base di ricotta di pecora ed essenza di vino concentrato e un assaggio di vino Botris, prodotto da uva appassita nelle cantine dei monti Tatra.
Un laboratorio dedicato alla degustazione della mozzarella di bufala campana Dop e della ricotta di bufala campana Dop, abbinate ai vini piemontesi meno noti.
Un’occasione unica per partecipare a una degustazione guidata da Hervé Mons, che vi guida tra i migliori caci dell’Esagono: pronti ad assaggiare il Tradition Salers, il Castillon e il Mistralou, tra gli altri.