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Buonissima Torino: i numeri della prima edizione

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Si è chiusa la prima edizione di Buonissima Torino. Numeri e risposta del pubblico incoraggianti.

Sono stati 5 giorni di eventi diffusi in tutta la città, che hanno cercato di intercettare pubblici differenti. E allora ecco qualche numero:

  • 2 CENE EVENTO: CIRCO FELLINI e TORINO DRIFT;
  • 7 GRANDI CHEF a TORINO, INSIEME;
  • 300 OSPITI in totale;
  • 14 RISTORANTI per METTI TORINO A CENA (un ristorante, 2 chef. Ringraziando Massimiliano Prete e Ivan Milani, nda)

Sold out anche il primo spinoff di Buonissima, o come direbbero gli esperti la b-side. E allora Piolissima si è confermato un vero successo:

  • 13 PIOLE per PIOLISSIMA (le osterie torinesi con menù a prezzo fisso), sold out in ognuna di esse nella sera di mercoledì 27 ottobre;
  • 30 giornalisti ospiti, provenienti da Europa e Italia (carta stampata, influencer), che hanno vissuto l’evento, con obiettivo di raccontare le bellezze della città a tutto il loro pubblico (un grazie personale al Cantinone San Paolo, nda);
  • 1 FESTA finale: 300 partecipanti;
  • BISTROMANIA: i bistrot torinesi riuniti in un unico luogo.

E ancora, 800 persone di pubblico fra laboratori di degustazione, colazioni d’autore, mostre fotografiche.

Buonissima Torino: gli Chef

Sei Chef internazionali hanno cucinato tutti insieme in un luogo magico, la Mole Antonelliana: BARONETTO, ULIASSI, FERRAN ADRIA’, ALBERT ADRIA’, NIEDERKOFLER, ROS. Un evento unico. I commensali hanno potuto riassaggiare il piatto di Ferran Adrià dopo 20 anni di inattività operativa.

E ancora, BOTTURA e la sua presenza a Torino tra inaugurazione e speech dedicato alla gastronomia, presentazione de il Tortellante (per la prima volta a Torino), cena al Museo dell’Auto.

“Torino ha tutte le potenzialità per poter tornare – come ha detto lo stesso Ferran Adrià – a essere capitale del cibo”.

Luca Iaccarino e Stefano Cavallito concludono: “siamo anche estremamente soddisfatti per aver istituito il Premio Bob Noto e per averlo consegnato a Luis Andoni Aduriz, il più irriverente chef del momento”.



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Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

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