Il numero 7 pervade in questi giorni Torino. Dopo l’addio di Cristiano Ronaldo (Cr7) il nuovo fuoriclasse della Juventus Dusan Vlahovic ha preso proprio la maglia numero 7.
E dopo sette anni alla guida del ristorante ospitato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Alessandro Mecca lascia Spazio7.
Questa è la notizia del giorno per il piccolo circolo dei gastronomi ed appassionati torinesi, ripresa da molti organi di informazione come Dissapore e La Stampa.
Il rapporto fra uno degli Chef più talentuosi del panorama torinese e piemontese e la creazione di Emilio Re Rebaudengo è durato appunto sette anni.
La prolifica collaborazione ha portato Spazio7 a diventare uno degli indirizzi più interessanti della Torino gastronomica, anche grazie al riconoscimento della Guida Michelin.
Ma dopo il terremoto Covid-19 molte cose stanno cambiando ed evolvendo all’interno del mondo della ristorazione, con addii annunciati o trasferimenti clamorosi.
Ancora recenti le notizie dell’addio di Mammoliti alla Madernassa e il suo arrivo al Boscareto e il trasferimento di Andrea Larossa a Torino. Ora questo nuovo scossone.
Le motivazioni dell’addio? Ufficialmente la decisione è condivisa, ma come sempre dietro le formule di buona educazione si cela forse altro.
La pandemia ha lasciato ferite profonde e colpito il mondo della ristorazione in maniera strutturale. Mesi di stress ed incertezze possono incrinare anche i rapporto più solidi.
La voglia di cambiamento e forse la percezione della fine di un equilibrio hanno prevalso. Si vocifera anche di ridimensionamenti del progetto generale di Spazio7, e questo sarebbe una grave sconfitta di Torino.
In bocca al lupo ai due giovani protagonisti della vicenda, Alessandro Mecca ed Emilio Re Rebaudengo. La ristorazione torinese ha bisogno di professionisti del genere per continuare a dare alla città un ruolo nel panorama internazionale.
Alessandro Mecca, classe 1984, Stella Michelin dal 2018.
“La mia cucina è fatta con amore e bellezza” dichiarava al momento del massimo riconoscimento per uno Chef.
Una passione forte per la cucina che lo porta a iniziare la sua carriera nel ristorante di famiglia, il “Crocetta” di Torino, dove impara le basi fondamentali del lavoro di un cuoco e scopre la passione per la cucina tradizionale italiana.
Il suo curriculum è una lunga gavetta ed esperienze al ristorante Guido da Costigliole, Al Sorriso di Soriso e La Ciau del Tornavento a Treiso, fino all’esperienza al DOM di San Paolo con Alex Atala, uno dei maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana.
Nel 2015 approda a Spazio7 conquistando la sua prima Stella Michelin.
Crediti fotografici: Reporter Gourmet.