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Siamo sempre alla ricerca di aziende innovative nel campo del food-tech e del retail. Scloby è sicuramente una di queste, anche se ne abbiamo già sentito parlare da tempo.

Scloby è in parole povere una piattaforma cloud per gestire i processi di commercianti e ristoratori, micro imprese e grandi catene.

Permette di gestire operazioni quotidiane, come l’emissione degli scontrini e la gestione di magazzino, e raccoglie per conto dell’imprenditore dati dettagliati utili a migliorare le strategie di vendita e profilare in modo accurato i propri clienti.

Il fondatore di Scloby è Francesco Medda (nel video sotto spiega l’azienda e il finanziamento via Mamacrowd).

Scloby nasce nel 2013 con l’obiettivo di rendere competitivi commercianti e ristoratori nell’era dell’e-commerce.

Oggi l’azienda ha chiuso il 2017 con 430.000€ di ricavi e una retention dei suoi Clienti superiore al 95%.

Il portafoglio clienti attuale è di 400 imprese.

Prima piattaforma proprietaria cloud aperta agli sviluppatori di terze parti, Scloby oltre a essere uno strumento apprezzato come Punto Cassa Cloud risponde alla necessità di raccolta e analisi di big-data in tempo reale.

Questa realtà è stata una startup innovativa incubata presso l’I3P (Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino), e nel 2018 diventerà PMI innovativa.

Scloby: i bisogni del cliente retailer

L’e-commerce in italia è un trend in crescita, arriva a valere 20 miliardi € (+18% dal 2015) e coinvolge oltre 19 milioni di italiani, fenomeno analogo al resto del mondo.

Uno degli ingredienti del successo dell’e-commerce rispetto i business tradizionali consiste nel livello di conoscenza del cliente finale, delle sue preferenze e dei suoi gusti.

Queste informazioni permettono di confezionare un’offerta sempre più adatta alle sue esigenze.

Grandi player del settore hanno investito in modo deciso sulle tecnologie di profilazione, creando sistemi di raccomandazione che permettono non solo di migliorare l’esperienza online, ma di instillare nei consumatori nuovi impulsi di acquisto.

Nonostante la crescita dell’e-commerce, quest’ultimo pesa solo per il 5% del mercato totale, a significare che l’opportunità di business nel retail offline è ancora molto grande.

Il commercio offline ad oggi non dispone di questi strumenti: il commerciante dispone di un contatto umano solo nel momento dell’acquisto, ma ha pressoché scarso controllo sulle fasi precedenti e successive all’acquisto.

Se Amazon riesce a selezionare nel suo catalogo di 400 milioni di articoli i prodotti giusti per ciascun cliente, il punto vendita tradizionale non è in grado di farlo con un catalogo medio di 1.500 articoli.

Gli strumenti ad oggi in possesso dei commercianti non consentono infatti di raccogliere informazioni e fare analisi sui clienti: la maggior parte dei software gestionali diffusi non sono cloud, e non consentono di aggregare informazioni ed elaborarle in modo flessibile.

Scloby si pone quindi l’obiettivo di dare al commerciante uno strumento di raccolta dati e profilazione del cliente, oltre a rendere maggiormente intelligente il vecchio registratore di cassa.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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