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A Torino arriva il Damplin come startup innovativa

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E’ sempre importante dare spazio a nuove imprese che nascono e buttano sul mercato prodotti nuovi con il Damplin. E se a monte c’è una startup innovativa ancora meglio, perchè la salute di una comunità come Torino passa anche e soprattutto dalla vivacità imprenditoriale.

Che cos’è Damplin? Come ha spiegato Elena Vaccarino (co-founder) nell’intervista sotto è un ibrido fra il Dumpling e il Plin piemontese, una pasta perà senza glutine.

E’ il primo prodotto progettato da una startup chiamata Sisu, che ha l’obiettivo di progettare prodotti alimentari innovativi.

Insieme ad Elena Vaccarino (veterana della ristorazione) operano in Sisu diversi altri professionisti e professioniste come Stefano Moretta (co-founder) o Chiara Caprettini.

I Damplin arriveranno in box gourmet, con packaging sostenibili e rider assunti direttamente dalla startup (senza intermediazione di piattaforme). Il sito dove ordinarli e vedere gamma e prezzi è www.damplin.it

I box in porzione da 2 (260 gr), da conservarsi in frigo e pronti in 4 minuti prezzano 18€.

Partner tecnico è lo Chef Davide Damiano.

Da anni collabora e continua a collaborare ancora oggi con rinomate scuole italiane d’eccellenza di cucina: il Gambero Rosso-Città del Gusto di Torino, l’Accademia Alberghiera Le Midi di Torino, ICIF di Costigliole d’Asti, Ascomforma, Confcommercio di Cuneo, la scuola d’eccellenza Italian Food Academy.

Grazie alla sua solida preparazione teorica derivante da anni di studio nel settore della chimica degli alimenti ha progettato miscele di farine per intolleranze al glutine e al lattosio con alto tenore di fibre alimentari vegetali, oltre a miscele per altre intolleranze.

Elena Vaccarino: come nascono i progetti Sisu e Damplin

Da quali esperienze nasce il progetto di Sisu?

Mi occupo di ristorazione da 30 anni e da almeno 15 ho avviato il mio percorso nella somministrazione senza glutine, inizialmente affiancando al menu principale delle proposte
specifiche prive di glutine, per arrivare oggi a gestire una proposta gastronomica inclusiva interamente senza glutine e senza lattosio, adatta a tutti senza discriminazioni. Da questa esperienza pluriennale nasce l’idea di offrire alle persone l’opportunità di scegliere cosa escludere dal proprio piatto senza rinunciare ad un grammo di piacere.

Raccontaci meglio il progetto Sisu. A chi si rivolge?

Ci rivolgiamo a tutte le persone che desiderano un prodotto alimentare costruito sulle loro specifiche esigenze o preferenze, celiaci certamente, ma anche intolleranti al lattosio o alle uova o semplicemente persone che in un determinato momento non desiderano nel proprio piatto un particolare ingrediente.

In concreto cosa fa e quali obiettivi ha Sisu?

Creiamo esperienze gastronomiche appaganti partendo da ciò che non si vuole nel proprio piatto. Il senza (glutine, lattosio, uova…) diventa così valore aggiunto. L’obiettivo di Sisu è lo sviluppo di un configuratore digitale semplice da usare, ricco di combinazioni, suggerimenti e consigli che consenta al cliente di costruire autonomamente il proprio prodotto alimentare. Sisu ha due anime: una legata al prodotto e una alla digitalizzazione.

Il concetto di prodotto alimentare è chiaro ma piuttosto ampio, vuoi parlarci di un prodotto in particolare?

Volentieri. Abbiamo deciso di partire con un primo prodotto la cui progettazione è iniziata in tempo di pandemia: il Damplin. Dietro questo nome, una via di mezzo tra il Dumpling e il Plin nostrano, c’è una linea di pasta senza glutine e senza lattosio, voluttuosa e inclusiva.

Come si presenta oggi Damplin?

Damplin è una linea di Box Gourmet perfettamente calibrate per far arrivare a casa o in ufficio un piatto da ristorante, completo di condimenti, sostanzioso senza sprechi. Tutte le box Damplin sono gluten free, requisito a cui si aggiungono altri senza che divengono valore aggiunto: senza lattosio ad esempio, o senza carne, per intenderci.

Quindi Damplin è il primogenito di Sisu, come pensi che crescerà?

Il Damplin adulto sarà costruito dal cliente e non per il cliente. Ed ecco che la progettualità della startup e la concretezza del prodotto convergono verso l’obbiettivo: il prodotto alimentare su misura.



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Elena Belliardi

Appassionata di nuove tecnologie, web e comunicazione. Web professional, content editor, translation team leader, ma anche cultrice del cibo e del bere buono e - ahimè - super golosa!

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