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La Provincia di Cuneo e l’export: Verona e Milano superate

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La Provincia di Cuneo è una delle locomotive dell’Italia. E nell’export agroalimentare italiano è la prima area, superando nel 2018 Milano e Verona.

Veniamo alle cifre. 3,074 miliardi€ di vendite all’estero nel 2018 per Cuneo, come certificato dallo studio “L’agroalimentare italiano nel mondo”.

Lo studio è stato redatto da Camera di commercio di Milano, Coldiretti Lombardia e Promos, e presentato a TuttoFood.

Nella classifica nazionale, Verona affianca Cuneo a quota 3 miliardi€, mentre terza è Milano con 1,6 miliardi€.

La Provincia di Cuneo registra la miglior performance di crescita, con le esportazioni salite dell’11% rispetto al 2017.

Nel dettaglio, i prodotti agricoli (in particolar modo frutta, ma anche piante e animali vivi) hanno raggiunto i 362 milioni€ (+23,9%), mentre tra gli alimentari (1,73 miliardi€, +6,8%), c’è stato il boom dei formaggi: +54% per 80 milioni€ di valore.

Bene anche i mangimi per animali (53 milioni€, +30%), i prodotti da forno (208 milioni€, +26,4%), carne e trasformati (76 milioni€, +22,2%).

In aumento pure le vendite oltre confine delle bevande, con un valore di 981 milioni€, +14,7% in un anno.

Provincia di Cuneo

“Siamo sempre stati ai primissimi posti per esportazioni agroalimentari – dice Franco Biraghi, presidente della sezione Alimentari di Confidustria Cuneo – merito della Ferrero, della Balocco, della Maina tanto per fare alcuni esempi, senza dimenticare come la nostra agricoltura alimenti l’industria e tutte le imprese medio piccole della trasformazione, che continuano a lavorare ed eccellere nonostante l’isolamento e la mancanza di collegamenti efficienti”.

Provincia di Cuneo: le ragioni di un successo

Con Alba, Bra, Pollenzo, ITS Agroalimentare, grande e media industria, la Provincia di Cuneo si conferma un ecosistema virtuoso. E infatti, con una Provincia di Torino in affanno (o forse qualcosa di più), ecco confermato anche nell’agroalimentare un successo economico.

Un successo che per diventare duraturo necessità però di sostenibilità.

Lasciamo da parte l’ambientalismo ed il green-washing, parliamo di sostenibilità economica più amplia che significa:

  • Continuare ad investire sulla formazione delle persone;
  • Innovazione non come slogan, ma definizione di nuovi processi e prodotti;
  • Investimenti sulle infrastrutture logistiche;
  • Pressione politica e lobbysmo.


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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