In liquidazione Busters Coffee, il format di caffetteria nato a Torino per anticipare il trend Starbucks.
Tredici anni di vita e location centrali, con l’obiettivo di essere lo “Starbucks della Mole“. Qualche giorno fa, Vittoria Nosengo – giudice delegato del tribunale torinese – ha nominato Maurizio Gili commissario della Busters srl di cui è stata dichiarata la liquidazione mentre i creditori sono stati convocati il prossimo 9 maggio per l’esame dello stato passivo.
Busters, di cui amministratore unico e socio di controllo è Sergio Garassino, ha chiesto al tribunale di disporre la liquidazione in quanto, si legge nel ricorso, “la società versa in uno stato di insolvenza irreversibile” nonostante i suoi quattro locali a Torino, uno sito nella centralissima Piazza Statuto e gli altri tre in via Cesare Battisti, Lungo Dora Siena e via Sant’Ottavio.
Busters è nata col marchio “Busters Coffee“ dalla società costituita a maggio del 2010 tra Davide Damaso e Marco Mariotti, quote poi rilevate da Garassino il quale ha successivamente finanziato la società per 210.000€.
Nel 2022 i ricavi lordi di Busters sono stati di 508.000€ ma “l’attività genera perdite e non vi è la possibilità di invertire tale trend negativo”, anche per il rialzo dei prezzi delle materie prime e proprio del caffè.
A ottobre scorso, così, con 356.000€ di perdite (pur a fronte di ricavi per 530.000€) il patrimonio netto è diventato negativo per 201.000€.
Busters Coffee era arrivata a far galoppare il proprio giro d’affari con un milione€ circa di ricavi totalizzati servendo in un anno 75.000 espressi, 80.000 caffè americani, 20.000 cioccolate, 50.000 milkshake estivi. E poi muffin, cookie, cioè tutta la gamma che ha reso celebre le caffetterie anglosassoni come Costa Coffe, Caffè Nero e appunto Starbucks.
E cosa sarà successo in questi anni? Sicuramente un lavoro deficitario sul fronte ricavi, troppo bassi per le quattro location di pregio e forte passaggio. Poi certamente Covid-19 ed aumento dei prezzi non hanno aiutato. E certamente l’arrivo di Starbucks e di altri marchi come 12Oz hanno reso il brand “Busters Coffee” meno attraente.