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SARAH KAVANAGH CONTRO GLI OLI VEGETALI BROMURATI

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Sarah Kavanagh, ovvero la versione 2014 di Davide contro Golia.
Il 23 gennaio Eatocracy della CNN lanciava la notizia che Gatorade, dopo la petizione della quindicenne americana sul sito Change.org, aveva ritirato l’ingrediente Olio Vegetale Bromurato (BVO) dalla composizione della bevanda.
Il BVO è un ritardante chimico che probabilmente limita gli effetti dei coloranti sul gusto complessivo della bevanda. Insomma una schifezza, già vietata in Europa e Giappone.
Ma si sa, la moralità dei produttori di bibite gasate è sensibile solo al mercato.
E Sarah, con la sua petizione, ha smosso la PepsiCo e fatto capitolare la Multinazionale.
Pochi giorni fa anche Powerade, di proprietà di CocaCola Company, ha ceduto ad un’altra petizione gemella.
Una bella storia, una storia che testimonia come le Multinazionali siano ormai connesse in Rete e attente ad ascoltare il mercato.
Sarebbe utopia pretendere che questi mega brand non avvelenassero l’utente, ma è comunque importante sapere che i consumatori si stanno alleando ed informando.
Nel dubbio, NON BEVETE MAI bibite gasate industriali. O cercate alternative come la torinese Molecola o le tante marche semi artigianali che riscoprono materie prime sostenibili.


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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