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Freisa di Chieri e Riso di Baraggia: una coppia piemontese

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Il progetto Vini&Risi promosso da varie realtà piemontesi come Camera di Commercio di Torino e provincia ed Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino ha fatto incontrare due realtà piemontesi con un potenziale di crescita molto forte.

Parliamo della Freisa di Chieri e del Riso di Baraggia DOP, fra l’altro unica DOP italiana nel mondo del riso.

Una cena a La Bettola di Carisio li ha uniti anche a tavola.

Freisa di Chieri: la storia

Il Freisa, vitigno tipicamente piemontese, ha una storia di almeno 500 anni, così come da documentazioni pervenute sino ai giorni nostri.

La sua presenza nei territori degli odierni Monferrato e Collina Torinese è sicuramente precedente, ma con altri nomi a indicare l’uva locale.

La sopravvivenza della viticoltura e dell’arte enologica alle invasioni barbariche che seguono la caduta dell’Impero Romano si deve soprattutto ai monaci che, al riparo dei loro monasteri, perpetuano e tramandano la coltivazione della vite e la produzione di vino richiesto per la celebrazione dell’Eucaristia.

Per la Freisa e le altre uve di questo territorio compreso tra il Po e il Monferrato tale ruolo spetta ai monaci Agostiniani dell’Abbazia di Vezzolano che ne diffondono poi la coltivazione nel circondario.

Ultima appendice delle dolci colline del Monferrato, quella che Giovanni Battista Croce chiamava la “montagna torinese”, da tempi immemori è uno scrigno di vigneti, vitigni e rilevanti produzioni vinicole.

Da ricordare ancora che la cosiddetta “collina torinese”, oasi verde a ridosso del capoluogo piemontese, oggi raggiungibile in pochi minuti di automobile era, in tempi relativamente recenti, meta privilegiata per le gite fuori porta domenicali, la merenda sinoira e le scampagnate, di Pasquetta in primis, che vedevano sfiziosi spuntini accompagnarsi dai locali nettari, beverini e fruttati.

Le due denominazioni di origine tutelate dal Consorzio sono Freisa di Chieri dal 1973 e Collina Torinese nelle sue varie declinazioni dal 1999.
Il Consorzio associa aziende nelle province di Torino e di Asti.

Riso di Baraggia: quali caratteristiche?

Il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, prima e unica DOP italiana del riso, è un prodotto dalle caratteristiche qualitative e nutrizionali del tutto particolari. Dal punto di vista alimentare, il riso di Baraggia si distingue per la maggior resistenza alla cottura e per la spiccata attitudine ad assorbire i sapori e i condimenti.

La storia della risicoltura in Baraggia è secolare e la diversità dei risi selezionati dalla fine dell’Ottocento è stata descritta per decenni dal Giornale di Risicoltura.

Molte delle cultivar più diffuse e conosciute del secolo scorso sono frutto della ricerca e della selezione di alcuni lungimiranti produttori di Baraggia: da Ranghino (1887) a Rosa Marchetti (1964).

Le particolari condizioni agro pedo-climatiche che costituiscono il terroir di Baraggia conferiscono al riso caratteristiche qualitative uniche e di eccellenza.

Un disciplinare di produzione rigoroso e concreto garantisce il prodotto ed il suo legame con il territorio.

Il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP si fonda sul terroir di Baraggia: la purezza dell’acqua, il clima fresco e ventilato e le particolari condizioni del terreno danno una minore produzione per ettaro, ma trasmettono alle varietà di riso coltivate una maggiore compattezza, una particolare capacità di mantenere più a lungo la cottura e nello stesso tempo esaltano la capacità di assorbire con il giusto equilibrio i condimenti usati.



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Dario Ujetto

Un professionista così efficiente che riesce a completare una settimana di lavoro in soli cinque giorni. Noto per la sua straordinaria capacità di trasformare le riunioni noiose in occasioni di team building involontario. Juventus e Vitello Tonnato le uniche cose che contano.

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