Manca poco...

Sto cercando...

500 anni di Freisa al Vinitaly: crescita del vitigno?

Condividi

500 anni di Freisa al Vinitaly. Il primo documento dove viene citato il vitigno Freisa è una bolla doganale di Pancalieri del 1517.

E il Vinitaly in corso a Verona è stato il teatro ideale per presentare 5 DOC (Denominazione di Origine Controllata) che danno vita a questa produzione: Freisa di Chieri, Freisa d’Asti, Monferrato Freisa, Langhe Freisa e Colli Tortonesi Freisa.

“Per la prima volta, dopo 500 anni, siamo riusciti a mettere insieme tutti i produttori di Freisa – sottolineano il presidente del Consorzio del Freisa di Chieri, Luca Balbiano, e il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici – Si parla sempre di gioco di squadra, ma difficilmente lo si fa. Questa volta invece, anche attraverso la collaborazione con la Regione Piemonte e il Consorzio Piemonte Land of Perfection, ci presentiamo al Vinitaly uniti per promuovere un vitigno in cui crediamo molto”.
500 anni di Freisa al Vinitaly è stata anche l’occasione per ragionare sulle capacità produttive delle Cantine che hanno scelto di promuovere e scommettere su questo vitigno di nicchia. Oggi il Freisa è coltivato quasi esclusivamente in Piemonte, dove interessa una superficie di 854 ettari, quasi il 2% dell’area vitata regionale.
I vigneti si estendono dalle colline a sud di Torino, che vanno da Chieri ad Asti, al Casalese alessandrino e in piccole aree della Langa Cuneese, nel Tortonese, nel Pinerolese, Canavese e nei Colli Novaresi.
Un vitigno autoctono e poliedrico, le cui uve rosse si prestano a stili di vinificazione profondamente diversi, dando vita a vini frizzanti, secchi, dolci, giovani, ma anche adatti a invecchiare.
Possiamo quindi tranquillamente definire il Freisa un vino piemontese. Eat Piemonte, nel suo piccolo, ne è sempre stato ambasciatore.
500 anni di Freisa non si ferma però alla tappa del Vinitaly. Il 2017 vedrà fino all’autunno un intenso calendario di eventi, di cui saranno protagoniste in particolare le due storiche aree di coltivazione: le colline del Torinese e dell’Alto Monferrato.

Il 17 e 18 giugno nel centro storico di Chieri, prenderà il via l’ottava edizione del “Di Freisa in Freisa” (con la collaborazione del Comune di Chieri e dei Maestri del Gusto della Camera di Commercio di Torino).

Altro cuore nevralgico dei festeggiamenti sarà Castelnuovo Don Bosco, nel Monferrato astigiano, dove il Freisa si racconterà al pubblico esplorando tutte le sue sfumature, passate, presenti e future.
“Siamo in un momento storico particolare – sottolineano Filippo Mobrici e Luca Balbiano – di grande successo, ma anche di confine. Abbiamo raggiunto un livello qualitativo altissimo, che 50 anni fa non era immaginabile e che oggi la tecnologia rende possibile. Ci troviamo però ad un bivio: serve una nuova generazione che creda in questo vitigno e lo porti avanti, preservandone la tradizione e allo stesso tempo aumentandone la diffusione. Con 500 anni di storia alle spalle, è tempo per il Freisa di valicare i suoi confini”.


Tag:
Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

  • 1

Ti potrebbe piacere anche...

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.