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Cosa sta succedendo a Verduno?

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Cosa sta succedendo a Verduno? Al centro della contesa locale il bando comunale per l’assegnazione quinquennale della gestione della Cantina Comunale. Che essendo al centro della Langa riveste una discreta importanza commerciale.

Attualmente i gestori di Casa Ciabotto ne gestiscono gli spazi, ma hanno deciso di non partecipare al nuovo bando.

Ne è nato un singolar tenzone fra i sostenitori della Sindaca Marta Giovannini ed i clienti/sostenitori di Casa Ciabotto.

L’attuale concessione, da cinque anni affidata a Casa Ciabotto, scadrà il 25 giugno e l’Amministrazione comunale si è quindi trovata nella necessità di individuare un soggetto cui affidare la cantina per il prossimo quinquennio.

I gestori uscenti non hanno però partecipato alla gara perché, a loro detta, stravolgerebbe il loro operato in modo importante.

Da qui le proteste riverberatesi sui social negli ultimi giorni sull’onda dell’hashtag #iostoconcasaciabotto, con diversi interventi di chi trova in sostanza ingiusto che il nuovo bando finisca per penalizzare chi, con la propria attività, nell’ultimo decennio ha fatto tanto per Verduno.

La questione bando è spiegata da La Voce di Alba.

Verduno: il bando

Il bando per l’assegnazione della nuova gestione risulta essere molto simile a quello precedente, col quale veniva richiesta la predisposizione di attività tra le quali l’allestimento della Cantina come una mostra mercato permanente dei vini locali, dove favorire l’incontro tra i produttori e valorizzare i vini di Verduno.

La novità più significativa riguarda la creazione di una dispensa stile “bottega dei servizi alimentari”, nelle intenzioni finalizzata a soddisfare le esigenze di turisti e residenti.

Tra i vari servizi accessori sono invece contemplate la ristorazione, ma anche la rivendita di giornali e riviste, servizi di pagamento, fotocopie e relativi alla spedizione di e-mail e fax. Il locale dovrà rispettare un orario compreso tra le ore 8:00 e alle 23:00 e restare aperto almeno sei giorni la settimana.

Pulizia, manutenzione ordinaria e arredi sono a carico del gestore. Il canone annuo a base d’asta per l’immobile e gli arredi di proprietà comunale non potrà essere inferiore a 15.600 euro l’anno, con la possibilità di realizzare un dehors nell’area antistante.

I gestori Nadia Ciabotto e Dado Alessandria spiegano: “la nostra decisione di non partecipare al bando è legata soprattutto a questi costi esorbitanti. Purtroppo sono cifre che mettono in difficoltà, e questo in generale: vedersi l’affitto del locale raddoppiato, l’obbligo di creare una dispensa alimentare, che secondo noi non può limitarsi alla vendita di qualche prodotto, ma dovrebbe contemplare un mini-market, l’ampliamento dell’orario di lavoro, non sostenibile da sole due persone, sono tutti fattori pesanti“.

Attualmente Casa Ciabotto occupa una decina di persone.

L’Amministrazione di Verduno si riserva di commentare l’accaduto dopo l’assegnazione del nuovo bando.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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