La Citè a Lione era nato come un progetto mastodontico di celebrazione della gastronomia francese. Infatti, il suo nome completo, Citè Internationale de la Gastronomie, celebrava ovviamente la grandeur francese e una città, Lione, che da sempre si definisce Capitale della Gastronomia.
La Citè però, dopo appena nove mesi, chiude definitivamente.
Alcuni errori di progettazione museale e i primi risultati negativi nei mesi di apertura (ottobre 2019) hanno di certo costituito una fonte di debolezza in cui il Covid-19 si è inserito per far saltare tutto il progetto.
Aperta nel complesso del Grand Hotel Dieu, la Citè a Lione doveva essere il primo di tre altri poli della gastronomia a opera del Groupe Eiffage. Le ragioni della chiusura sarebbero anche da trovarsi nella scarsa coesione dei soci promotori, a differenza del gruppo promotore di FICO Eataly World, riaperto il 2 giugno.
Come per ogni chiusura, il segnale non è dei migliori. Tanti luoghi di cultura e promozione del cibo sono a rischio, non solo in Francia, ma anche a Torino dove il lockdown ha causato difficoltà anche ai tre più importanti progetti del cibo aperti nel 2019: EDIT, Snodo e Mercato Centrale.
Tutti guardano ora alla Citè du Vin di Bordeaux, riaperta il 19 giugno.