Presenti sul mercato da decenni non ha perso la sua dimensione artigiana.
L’azienda è in attività dal 1942. Quali sono i valori fondanti e cosa vi ha permesso di essere sul mercato da 70 anni?
Il valore è la passione che la famiglia ha per il cioccolato tanto da essere arrivati con l’attuale proprietà (Nicoletta Stroppiana) alla terza generazione.
Il mercato del cioccolato è molto concorrenziale sul territorio torinese. Quali sono le vostre direzioni di differenziazione?
Ci differenzia la produzione artigianale eseguita con macchine antiche, perfettamente funzionanti ma che permettono di realizzare i prodotti sempre nello stesso modo.
L’utilizzo di materie prime di ottima qualità senza cedere a lusinghe di facili guadagni con l’utilizzo di materie prime di bassa qualità e basso costo.
Per rimanere sul mercato puntiamo sempre su una produzione artigianale ma di un numero limitato di prodotti (cricrì preferiti e giandujotti) e su creme spalmabili che attualmente produciamo in 15 gusti diversi.
Come è percepito il vostro cioccolato piemontese all’estero?
Al momento non abbiamo una vera sensazione sul mercato estero in quanto siamo sempre stati attori passivi.
Quello che vendiamo è per richiesta altrui e non per una precisa strategia di mercato. Ci stiamo dando una precisa linea di lavoro per poter essere piu’ presenti all’estero non dimenticando che saremo sempre un fornitore di nicchia e non di massa.