Alexander Robles è il nuovo chef di Azotea a Torino.
Classe 1989 e originario di Cuzco, in Perù, ha fatto gavetta nei due ristoranti di famiglia nel suo paese natale, prima di approdare in Italia.
Qui, si è arricchito con la frequentazione dell’istituto alberghiero, con le esperienze a Chieri, agli ordini di Marco Avidano, e al ristorante Del Cambio a Torino, con lo chef Riccardo Ferrero.
Il ritorno in Perù, per replicare lo stesso percorso didattico fatto in Italia e per la prestigiosa esperienza dallo chef più importante del Perù, Gastón Acurio, ha fatto da preludio al suo ultimo viaggio sola andata verso la nostra penisola.
Nella seconda finestra italiana ha collezionato un ruolo da sous-chef a Villa Tiboldi, agli ordini di Andrea Ferrucci, sotto la consulenza di Davide Palluda, 1*Michelin.
Ha annoverato una parentesi al ristorante L’Escale in Francia, che gli trasferisce molto a livello professionale, la prima da chef in un ristorante di cucina italiana in Arabia Saudita, dove ha ottenuto riconoscimenti dall’ambasciata italiana per l’autenticità dell’offerta culinaria, e una seconda al Carlina Restaurant di Torino, dove ha ricoperto l’incarico di chef dal 2019.
“Fin da subito sono stato catturato dall’idea dei titolari dell’insegna: un cocktail-restaurant nikkei, a Torino. Nikkei è un termine che indica gli emigrati giapponesi nel mondo e i loro discendenti. Nel mio caso, non solo faccio parte di questa ampia cultura, per via della bisnonna giapponese, ma incarno anche i valori di contaminazione che le migrazioni stesse hanno implicitamente prodotto. La cucina nikkei è nata per definizione dalla commistione fra quella giapponese e quella peruvianae io non credo possa esserci occasione migliore di Azotea per mettere in mostra la mia personale visione di questa tipologia di cucina equilibrata nei sapori e nei colori, frutto della fusione tra la disciplina nipponica e l’intensità gustativa sudamericana”.
Anche i proprietari e rispettivamente anime di sala e cocktail bar Noemi Dell’Agnello e Matteo Fornaro sono visibilmente soddisfatti per la scelta: “Le sue origini ed esperienze lavorativo-culturali collezionate nel corso degli anni ci hanno fatto pensare sin da subito che fosse la persona giusta al momento giusto.
Perù e Giappone distano 15.473,57 km in linea d’aria ma, nella realtà dei fatti, non sono così lontani come sulla mappa.
Azotea ne è la cristallina testimonianza. Fin dall’inizio, il progetto, nato a Laigueglia e maturato a Torino, è stato incentrato su un’idea ben precisa: esaltare a tavola il mondo nikkei, di contaminazione nippo-peruviana appunto, nelle sue mille e più sfumature.
Qui non esistono divari culturali, linguistici, gastronomici, ma solo spunti.
Per scoprire, approfondire e arricchirsi. Azotea significa terrazza e, se il termine fu scelto perché il locale poteva proprio vantare una terrazza ligure davanti al mare, il concetto è quanto mai attuale adesso, che il locale si trova nel centro di Torino, nei pressi di Piazza Vittorio e della Gran Madre.
Terrazza è metaforicamente il privilegiato punto sopraelevato dal quale poter guardare il mondo, poterne raccogliere i migliori spunti e quindi contaminarsi.