L’abbiamo incontrato in carne e ossa al TASTE di Firenze. Abbiamo scambiato quattro chiacchere con SimoneSabaini, il braccio e la mente di Sabadì.
In parole povere il “Papa straniero” (è nato infatti a Verona) del cioccolato di Modica, colui che ha innovato questo prodotto e trasportato il concetto di Slow living nel comparto siciliano del cacao.
La capacità di fare sistema oltre le dinamiche istituzionali. Abbiamo un vantaggio competitivo enorme in termini di qualità e diversità in materie prime e tradizione. A differenza di altri paesi partiamo spesso da punti di vista individualistici e questo non ci consente di valorizzare appieno la nostra oggettiva superiorità in molti ambiti del gusto.
Personalmente ritengo che un prodotto sia ben comunicato quando c’è aderenza tra quanto dichiarato e la sostanza che lo caratterizza. Nel caso di prodotti che aspirino all’eccellenza non credo ci siano alternative possibili. Spesso, come nel caso del cioccolato di Modica, si è seguita una strada diversa e il risultato è che un prodotto “potenzialmente” per gourmet sia diventato comunemente un “souvenir” da regalare per la suggestione di una tradizione e non da godere per il piacere del gusto. Al di là delle considerazioni etiche e sul piacere di fare cose belle e buone ritengo che il consumatore (giustamente!) sia sempre più attento e smaliziato e pertanto nel lungo termine paghi solo un lavoro meticoloso e continuo verso la qualità. La comunicazione può essere solo una naturale conseguenza volta a valorizzare quanto fatto con passione e dedizione.
Lei ha diversi progetti che coinvolgono o hanno coinvolto food bloggers e vari personaggi della Rete. Come può il 2.0 aiutare aziende di eccellenza come Sabadì?
La rete è molto importante soprattutto perché consente un interazione con il consumatore che mi consente di avere stimoli importanti per migliorare. Ho avuto la fortuna di conoscere molte blogger incuriosite e attente dall’innovazione che hanno deciso generosamente di aiutarmi nel far capire che può esistere un modo nuovo di interpretare il cioccolato di Modica e non solo.
Ci dica due o tre nomi di aziende concorrenti che stima e perchè.
Se si riferisce al mercato del cioccolato di Modica, nel mio segmento di mercato, ritengo sinceramente di non avere reali concorrenti. Se parliamo di cioccolato in senso più ampio mi piacciono particolarmente quanti partono dalla conoscenza e dal controllo della filiera della materia prima. Considerando il gusto prioritario sento un po’ distanti dal mio modo di interpretare il cioccolato quanti fanno della maestria tecnico-artistica il loro punto di forza.