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MALTEMPO AL NORD – PERICOLI PER IL RISO?

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Abbiamo letto un articolo della Coldiretti Lombardia che riportava notizie non confortanti sulla produzione di riso del “triangolo del chicco lombardo” sia a causa del calo del prezzo del Carnaroli (da 50€ a 30€ al quintale) e soprattutto per il maltempo (QUI articolo).
Possiamo tracciare un bilancio della situazione in Piemonte? Il maltempo preoccupa i produttori?
Abbiamo chiesto opinioni qualificate a tre grandi nomi del riso vercellese. Michele Perinotti de Gli Aironi Risi&Co ci lascia la sua spiegazione tecnica – “le difficoltà agronomiche della coltivazione del riso sono dovute soprattutto alle temperature ed alle precipitazioni abbondanti che hanno caratterizzato il tardo inverno ed inizio primavera. Il ciclo colturale del riso inizia usualmente da metà maggio e termina tra la metà di settembre e fine ottobre (a seconda delle annate, del ciclo colturale, delle varietà ed evidentemente dei tempi di semina e di conseguenza di raccolta).Il ritardo di quest’anno non è dovuto soltanto alle più basse temperature che hanno ritardato la crescita e lo sviluppo del riso appena germinato ma anche al ritardo causato dalle abbondanti piogge che hanno rallentato i lavori di preparazione del terreno e quindi la possibilità di ospitare acqua e semine nei periodi ideali.Tutto questo si è tradotto al momento attuale in un ritardo vegetativo della coltura riso di circa mediamente.

In realtà questi di ritardo non si rifletteranno sulla raccolta. Infatti come tutte le colture vegetali il riso necessita di un “monte ore sole” che soprattutto in questa prima fase è sicuramente più esiguo rispetto al contributo di temperatura e luce che viene dato durante il periodo estivo. 
Di conseguenza è molto peggio e ritardante avere un’estate fredda e piovosa piuttosto che una primavera seppur eccezionale come quella di quest’anno. In pratica la coltivazione del riso, se ci attenderà un’estate normale, recupererà i di ritardo attestandosi probabilmente su una settimana di slittamento dei raccolti.
Quello che possiamo vedere in questa fase, in cui abbiamo già potuto apprezzare qualche giorno di sole e le temperature hanno ripreso ad avere valori più ordinari, è una ripresa veloce della attività della cultura con una crescita rapida delle pianticelle.  In questo senso la funzione dell’acqua nelle prime fasi vitali cioè quella di mantello termico ha sicuramente svolto il suo compito egregiamente”.
Piero Rondolino dalla sua Tenuta Colombara non è preoccupato e lancia una riflessione interessante – “gli articoli allarmistici hanno una maggiore visibilità sui giornali – afferma il Signor “Acquerello”questa è una delle tecniche della comunicazione. Con i numeri scelti opportunamente si può dimostrare il tutto e il contrario di tutto”.
Pur riconoscendo un’andamento del meteo non sicuramente ideale è ottimista e guarda avanti –l’andamento stagionale eccezionalmente anomalo di quest’anno (da metà marzo all’inizio di giugno) costantemente freddo e piovoso, ha creato evidenti difficoltà nella preparazione dei letti di semina. Gli inconvenienti sono variamente diversificati a seconda delle diverse realtà. Un buon agricoltore deve saper sopperire alla maggior parte di questi inconvenienti. Nel caso del riso il danno maggiore è causato dall’eccessivo prolungarsi del freddo (il riso è una pianta tropicale), non certo dall’acqua che è la sua vita. Ritengo che sia prevedibile un calo di produzione ma solo il cielo sa se sarà superiore al 10% che mi pare realistico posto che la natura in genere tende a riequilibrare gli squilibri. Il calo generalizzato delle semine sarà poco influenzato da questi eventi (era già previsto nell’ordine del 6,83%) per via dell’interesse verso le culture adatte alla produzione di energia) in quanto varietà più precoci potranno essere sostituite da altre varietà dello stesso gruppo merceologico.


Laura Renditore, portavoce della Ecorì Agricola, detta un’interessante tabella dei pericoli legati al meteo – “il maltempo è sempre una grande fonte di preoccupazione per gli agricoltori, costante in tutti i periodi dell’anno. Infatti i ritardi e i disagi possono manifestarsi durante tutto l’anno”.
Novembre: possono esserci disagi dovuti al freddo precoce o alle piogge insistenti, che impediscono di cominciare a preparare i terreni per il nuovo raccolto;
Febbraio/marzo: anche qui freddo e moltempo possono impedirti di terminare i lavori che si iniziano a novembre (aratura, spianamenti, erpicatura, minima lavorazione, ecc);
Marzo/aprile: oltre a causare problemi e ritardi alle lavorazioni (semina, concimazione, diserbi), il maltempo può causare problemi riguardanti l’accestimento (cioè che se fa troppo freddo la pianta non nasce o comunque fa fatica a nascere);
Maggio/giugno: i problemi sono legati alle lavorazioni (concimazione e diserbo);
Luglio/agosto: il problema in questo periodo è legato alla fiortura, cioè il riso fiorisce in quel periodo e se fa troppo freddo fatica a fecondarsi con l’autoimpollinazione, ne consegue quindi una diminuzione delle rese. Inoltre questo è il periodo in cui è maggiore la probabilità che si verifichino gandinate (di solito ci si assicura contro questo danno, ma i danni a volte possono essere particolarmente consistenti);
Agosto/settembre: il maltempo può incidere sulla maturazione, in quanto se fa troppo freddo il seme non riesce a maturare e quindi sono presenti più grane vuote (minore resa quantitativa e qualitativa);
Settembre/ottobre: il maltempo influisce sul taglio perchè lo rallenta, si ha una maggiore difficoltà nell’essicazione (maggiori costi perchè si consuma più gasoglio).
SECONDA PARTE DEL POST VENERDI’ 7 GIUGNO.


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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