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PRODOTTI DI QUALITA’, GDO, DISCOUNT – UNA RIFLESSIONE

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Durante il Tuttofood di Milano riflettevamo con Michele Perinotti de GliAironi Risi&Co sul posizionamento in Grande Distribuzione Organizzata (G.D.O.) dei prodotti di qualità e di eccellenza.
Il “razzismo” di Eat Piemonte nei confronti del supermercato “normale” è oggi oggetto di scherno da parte di amici e conoscenti; però la questione è tremendamente seria.
Il mercato italiano è in contrazione e per molti artigiani di eccellenza e per industrie di media dimensione l’apertura all’estero è una via obbligata; ma chi deve allargare il proprio bacino di consumo interno spesso non può accontentarsi della presenza negli Eataly, Eat’s o negozi top vari.
La presenza in speciali isole o iniziative gourmet di realtà come Esselunga o Carrefour non deve essere visto come un tradimento al principio della qualità o della sostenibilità.
Esistono sempre più italiani che, pur condividendo i principi dello slow fooding, non sempre possono permettersi il prezzo pieno. Perchè escluderli o non parlare con loro attraverso il prodotto?
Discorso opposto il problema rilevato stamattina da Fabio Giavedoni (Slowine) sulla mera voglia di speculazione di alcuni operatori del settore.
L’accostamento del nome Barolo al Lidl è, a nostro parere, una bestemmia in termini economici. Una grafica cheap, un’operazione indefinita, una bassa e poco lucida voglia di tirare nel portafoglio qualche quattrino.


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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