Platti è in alto mare. Il
3 marzo scrivevamo un post celebrando il
“nuovo corso” dello storico
Caffè torinese; sono passati pochi mesi e la situazione gestionale è precipitata.
Ventiquattro dei ventotto dipendenti hanno presentato, due settimane fa, istanza di fallimento al
Tribunale di Torino (fonte
La Repubblica).
Da
maggio 2014 dipendenti e fornitori ricevono pagamenti dilazionati e la situazione non è migliorata con l’arrivo (a metà agosto) di tal
Alfredo Cardigliano, ex
avvocato leccese e noto alle cronache per vicende giudiziarie.
L’avventura croata (apertura di una filiale Platti a Zagabria) pare essere conclusa.
Un nuovo caso
Del Cambio si apre sotto la
Mole. Speriamo che imprenditori, magari dai nomi meno altisonanti ma dalle idee più chiare, sappiano rilevare e rilanciare un pezzo della nostra storia.
Intanto il 19 novembre ci sarà la prima udienza per l’istanza di fallimento. Si annuncia un lungo iter, proprio alla vigilia del 2015 e di mesi importanti per il turismo torinese.