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Il murales di Campari spacca San Salvario

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In Largo Saluzzo, nel cuore di San Salvario, è apparso un gigantesco murales di Campari. Rievoca il 1932, epoca del lancio di Campari Soda e dell’iconica bottiglietta di Depero.

Il murales (15 metri per 13 metri) è sulla facciata laterale del palazzo di via Saluzzo 23b dove già in passato erano stati sistemati cartelloni pubblicitari.

Ma ora l’agenzia ha optato per un disegno, realizzato da due artisti, che sarà poi coperto.

A Milano l’intervento era stato ancora più visibile, senza peraltro aprire fronti polemici. E non è la prima volta che Campari utilizza l’arte per realizzare interventi pubblicitari d’impatto.

Alcuni residenti si sono lamentati per l’intervento, forse non rendendosi pienamente conto che il design deperiano è uno dei migliori esempi di Made in Italy novecentesco.

Camparisoda, una storia d’arte

Camparisoda nasce nel 1932. La sua inconfondibile bottiglietta conica, disegnata da Fortunato Depero, è ancora oggi icona dell’aperitivo italiano.

Il primo legame con l’arte e la creatività risale al 1932, quando Davide Campari chiese a Fortunato Depero di ideare la bottiglia per il primo aperitivo monodose.

Il flacone, come veniva chiamato, ha la forma di un calice rovesciato. Con l’ideazione della bottiglia Depero crea la sua opera più significativa per l’azienda milanese.

La forma conica è distintiva dell’opera di Depero per Campari già dalla metà degli anni Venti. L’artista la disegna in un bozzetto nel 1925, “Pupazzo che beve il Camparisoda”.

Il Camparisoda cui fa riferimento il titolo è quello preparato dai baristi e non il prodotto che giungerà sul mercato sette anni più tardi. Lo schizzo diventerà nel 1926 un modello in legno verniciato in bianco e sempre nel 1926 un manifesto realizzato con la tecnica del collage di carte colorate.

L’anno successivo, il 1927, con “China su cartoncino” ritorna la forma conica in un manifesto pubblicitario Camparisoda. Nel 1928 infine un disegno a matite colorate.

Crediti fotografici: La Repubblica Torino



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