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MCDONALD’S ITALIA SI TRAVESTE DA OLIVETTI

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Oggi parliamo di McDonald’s Italia. Premetto che non entriamo in un loro locale dall’ultimo concerto milanese di Madonna e che in quell’occasione non abbiamo consumato nulla.

Ci separa dalla catena statunitense una diversa filosofia di approccio al cibo; noi siamo quelli del cibo sostenibile, pagato il giusto prezzo ecc. ecc.
Pregio di McDonald’s è aver puntato sul marketing e l’organizzazione, due fattori che hanno portato al successo in tutto il mondo.
Ma spesso, in Italia, cadono nella trappola di campagne mediatiche “furbette” o perlomeno demagogiche.
Ricorderete tutti la polemica “Slow non è Fast” con cui Slow Food bacchettò le ricette di Gualtiero Marchesi spacciate come nuovo approccio alimentare.

 

 

Ora hanno lanciato la notizia di 3.000 nuove assunzioni nei prossimi tre anni. Lo slogan è “noi nell’Italia ci crediamo”.
Ottimo, speriamo solo che questi 120 nuovi locali non mangino ulteriore terreno agricolo. Detto questo la campagna sfrutta demagogicamente due parole-chiave che angosciano gli italiani: crisi e disoccupazione giovanile.
McDonald’s Italia si traveste da Olivetti e comunica al cliente che loro sono “illuminati” e che nell’Italia credono perchè sono buoni.
Battono la grancassa investendo in pubblicità televisiva e giornali. Tranquilizzano, spronano il giovane #choosy a “farsi il culo” e a credere nel lavoro duro.
Grande rispetto per tutti, e complimenti per una campagna ben fatta e chiara.
Detto questo se McDonald’s apre nuovi ristoranti in Italia è perchè ci guadagna, al contrario li aprirebbe da un’altra parte. L’azienda non è una ONLUS e nessuno vuole che lo sia – ma allora perchè lo lascia intendere?
Credere nell’Italia quando campi di alimentare è facile; ci sono nuove aperture anche per Eataly per esempio …
Secondo punto. Pagare puntualmente gli stipendi e offrire contratti a norma di legge (con stipendi in linea con il mercato, non un euro in più) è o dovrebbe essere la normalità. Vantarsi di farlo e di non essere uno “squalo” è perlomeno curioso.In conclusione auguri ai ragazzi neoassunti da McDonald’s Italia se far parte di una catena U.S.A. è il loro sogno. Ma basta furbizie, please.


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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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