Attaccare Oscar Farinetti è ormai sport nazionale.
Luisella Costamagna, il Fatto Quotidiano, Panorama, il Giornale.
Il fronte della stampa
anti-Farinetti cresce (un pò meno il numero dei loro lettori) e ogni scusa è buona per attaccare l’imprenditore e la sua creatura –
Eataly -.
Premetto che l’autore di questo post ha un’ammirazione infinita per l’impenditore Farinetti, proprio perchè sono abituato a ragionare sulle opere e non sulle opinioni.
Detto questo, capisco che l’Oscar nazionale possa destare qualche invidia. Ha successo, è sbarcato a New York e ha fatto subito goal, ha tre figli bravi come lui, è un gran seduttore.
Ma gli attacchi a
Eataly sono ormai parossismo puro.
Su un paniere definito di prodotti (
QUI il post di
Dissapore riporta la lista) il confronto
Esselunga-Eataly andrebbe a vantaggio di
Esselunga di
68€ su un paniere di
30 prodotti.
Peccato che Esselunga ed Eataly non siano realtà comparabili.
Non lo sono perchè le dimensioni sono differenti, ed è ovvio che su prodotti medi come il
Fernet Branca o le
Golden del Trentino sarà sempre
Esselunga la più conveniente.
Perchè questo? Perchè la GDO ragiona per numeri, più sei “grosso” meglio compri.
Quindi
Fernet Branca vende ad
Esselunga circa 20 volte più bottiglie che a Eataly, strappando sconti maggiori (forse) alla creatura di
Farinetti.
Detto questo, non mi risulta che dentro Esselunga si possa cenare in ristoranti “stellati” (come avviene invece in Eataly Smeraldo o Eataly Lingotto, per fare due esempi) e quindi i due format non sono comparabili.
Per
Eataly la parte di
market è solo in parte
“core business” per
Esselunga è tutto.
E’ naturale che
Fernet Branca o un riso medio costi meno da
Esselunga. E nelle abitudini di acquisto
Eataly ed
Esselunga non sono concorrenti, ma realtà
complementari.
L’attacco di
Panorama è una “trollata” senza senso economico, che dimostra solo il basso livello del giornalista che l’ha scritto.