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DPCM 25 ottobre e la scelta di sacrificare un intero settore

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Il DPCM 25 ottobre (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) è stato firmato stamattina, e alle 13,30 l’ennesima diretta del Presidente Conte lo spiegherà agli italiani.

Un DPCM molto combattuto, con molte Regioni contrarie e non ascoltate. Sostanzialmente su DAD (didattica a distanza) e chiusure di ristorazione e palestre il Governo tira dritto.

E proprio per molte imprese della ristorazione ed imprenditori della cultura e del benessere il DPCM 25 ottobre (testo completo qui) è la campana a morte.

Per molti operatori del settore, in queste ore, sono momenti di rabbia e frustrazione. Il 2020, anno orribile per tutti ma soprattutto per loro, si avvia ad essere funereo. Parola d’ordine, resistere.

Oggi nessuno può permettersi di snocciolare soluzioni pronte all’uso. Sono le ore della rabbia, che anticiperanno l’ora della conta dei vivi.

Inutile girarci attorno. La ristorazione fuori casa, settore da 84 miliardi euro all’anno di consumi e che occupa principalmente under40 (qui rapporto FIPE) viene sacrificata per una serie di ragioni ideologiche e politiche:

  • Non viene considerato un settore strategico;
  • Come confermato dalle parole di Bersani, i ristoratori sono ancora quelli del “nero”;
  • Il settore non conta nulla a livello politico, e i comunicati stampa della FIPE hanno stufato.

Il sostrato ideologico di una delle principali forze di governo è, del resto, la decrescita serena.

DPCM 25 ottobre: passaggio ristorazione

Per “bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie” quindi l’apertura è prevista dalle 5,00 alle 18,00, con servizio ai tavoli da massimo quattro persone. L’asporto e il servizio a domicilio è consentito fino a mezzanotte. Vietato quindi consumare cibi e bevande nei locali e nelle vicinanze dopo le 18,00″. Restano aperti “gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande nelle aree di servizio e in quelli di rifornimento carburante nelle autostrade, aeroporti e ospedali”.

DPCM 25 ottobre: passaggio attività sportive

Si fermano tutte le strutture sportive, dalle palestre alle piscine. Sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra. Chiudono anche centri benessere e quelli termali, tranne quelli che erogano prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Sospesa l’attività sportiva dilettantistica di base e gli sport di contatto. Rimane consentita l’attività sportiva all’aperto sempre con distanziamento.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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