Domino’s Pizza Italia chiude i battenti. Il Tribunale di Milano ha avviato le procedure tecniche a seguito della crisi del Master Franchisee italiano EPizza Spa.
Sostanzialmente chi aveva portato il modello americano di pizza a domicilio alza bandiera bianca.
Per gli amanti del genere, l’istanza di fallimento è liberamente consultabile e ripercorre la storia del marchio in Italia. E da alcuni numeri aggiornati.
Ad inizio 2022 29 locali erano a marchio Domino’s in varie città (fra cui Milano e Torino), 23 diretti e 6 gestiti in sub-franchising.
Dal documento si evince che la crisi Covid-19 ha contratto il fatturato e portato ad una situazione di esposizione finanziaria preoccupante, e l’aumento dei volumi di altre piattaforme avrebbe aumentato la concorrenza.
L’aspetto clamoroso è che ancora a febbraio 2020 il CEO di EPizza Alessandro Lazzaroni parlava di 880 nuove aperture entro il 2030. Forse con eccesso di ottimismo.
Dal 20 luglio, comunque, tutti i negozi italiani hanno ufficialmente cessato di operare.
Dopo Gorillas, dunque, un’altra attività di delivery chiude i battenti. E non è mai una bella notizia.
Quattro anni fa avevamo anche fatto una prova, trovando un prodotto mediocre ma non diverso da molte pizzerie di fascia bassa. Evidentemente costi fissi alti e scarso mercato hanno inciso sulla crisi italiana.