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Chiude Spazio211 e Torino è più povera

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Chiude Spazio211, una di quelle notizie che non dovrebbero mai essere date. Torino si risveglia più povera culturalmente.

Ma perchè chiude? Per una precisa ragione: la sicurezza. Perchè fette di Torino sempre più grandi stanno diventando terra di nessuno. Diciamolo, e diciamolo anche se non vogliamo sceriffi o pistoleri.

Quando si parla di “riqualificazione delle Periferie” (sempre più vuota formula a favore di qualsiasi parte politica) si dimentica sempre che la criminalità è una barriera allo sviluppo, al vivere civile e alle manifestazioni culturali.

Spazio211 faceva cultura e musica live in via Cigna, in una periferia che sta diventando sempre più vuota.

Mentre le nostre migliori menti discettano su Corriere Torino di fusioni con Milano o di quale futuro dare a questa città, la realtà bussa alla porta prepotentemente.

Discettare di qualità della vita o città laboratorio è importante, ma anche prendersi cura delle vere eccellenze operanti a Torino è importante. Pretendendo da chi ne ha le responsabilità politiche o giuridiche, di far rientrare Barriera di Milano fra le zone di legalità.

Di seguito il comunicato di Spazio211 (Spazi musicali ETS):

Gentilissim*,
Dopo l’ennesima effrazione ai danni della struttura di Via Cigna 211, l’Associazione Spazi Musicali ETS non ha più intenzione di sacrificarsi per rimediare agli ingenti danni materiali e morali subiti.

A malincuore, prendiamo atto del fatto che, nonostante le innumerevoli segnalazioni inviate negli anni alle Amministrazioni ed alle Autorità competenti, le questioni in oggetto non solo non siano state risolte, bensì siano esponenzialmente peggiorate, specialmente nell’ultimo periodo. La situazione è diventata umanamente ed economicamente insostenibile oltre che pericolosa per gli associati e per il pubblico.

Non siamo più disposti a subire furti con scasso, minacce e aggressioni fisiche a qualsiasi ora del giorno e della notte. Non siamo più disposti a vivere in costante stato di allerta a causa delle gravissime problematiche di ordine pubblico che ormai da troppi anni affliggono l’area in cui operiamo. 

Per la prima volta dopo oltre trent’anni di attività, siamo dunque costretti a chiudere fino a quando le Istituzioni non decideranno di intervenire con determinazione e risolutezza. Nei prossimi giorni comunicheremo attraverso tutti i canali a nostra disposizione le attività annullate e/o rimandate a data da destinarsi. 

Ci dispiace dirlo ma questa è una sconfitta tanto per noi quanto per la Cultura e per la Città stessa che sta perdendo un presidio territoriale, guardando ad una “Primavera” ancora lontana e non preoccupandosi dell’Inverno in arrivo.

Chiude SPAZIO211: la storia del luogo

Per i pochi che non lo conoscessero, prendiamo in prestito la presentazione di Todays Festival:

“Una delle poche lande rimaste preservate dal mainstream imperante, spazio parallelo di musiche indipendenti, che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali.

Nato quasi venti anni or sono come centro polifunzionale di quartiere da sempre autogestito ed autofinanziato, si è da sempre fatto enclave per raccogliere, accudire e dare ossigeno all’asfissia artistica-culturale che spesso fisiologicamente attanaglia le periferie della nostra metropoli, cercando di privilegiare la qualità, la freschezza e l’intransigenza delle proprie proposte.

Oasi alternativa a libera vocazione artistica allo SPAZIO211 regna la quintessenza della produzione rock indipendente di prima classe degli ultimi anni, punta di diamante dell’underground torinese su scala mondiale.

Un grande prato ed un’area verde ove in un passato recente sono circolate alcune delle musiche più stuzzicanti fra quelle capitate nel nostro paese come PJ HARVEY, PRIMAL SCREAM, EDITORS, WAR ON DRUGS, MOGWAI, INTERPOL, JESUS AND MARY CHAIN, RICHARD ASHCROFT, TASH SULTANA; M83, TV ON THE RADIO, SONIC YOUTH, WILCO, JACK WHITE, MARS VOLTA, GOSSIP e tanti altri.

Lo SPAZIO211 è, a tutti gli effetti, il cuore pulsante della scena musicale torinese tanto apprezzata a livello nazionale e proprio per questo un’eccellenza della città di Torino”.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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