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Bilancio Eataly 2016: cosa farà da grande l’azienda?

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La notizia del bilancio Eataly 2016 ha già fatto il giro del web e dei giornali. Per la prima volta l’azienda fondata da Oscar Farinetti vede “rosso” (-11 milioni€) e registra una frenata sul mercato italiano (qui analisi completa de IlSole24Ore).

In realtà vede rosso solo la parte di gestione italiana (e alcune partecipate estere) che fanno capo a Francesco Farinetti. Fine di Expo 2015 e l’aggressiva concorrenza di nuovi player (su tutti Mercato Centrale di Umberto Montano) sarebbero le cause di questa battuta di arresto sul bilancio Eataly 2016. E infatti mancano all’appello almeno 32 milioni€ di ricavi.

Ovviamente non si nascondono in questi giorni analisti ed haters, pronti a vedere nel primo rosso del bilancio Eataly 2016 l’inizio della fine. Il quartier generale di Eataly risponde con la riorganizzazione di logistica e processi e un piano di aperture che continua ad essere ambizioso.

Si legge nell’articolo de IlSole24Ore: “Questa è un’azienda in piena evoluzione – avverte Andrea Guerra, presidente di Eataly srlpensi che l’anno scorso, in tre mesi, abbiamo raddoppiato i negozi negli Usa”.

“La crescita organica e l’apertura di nuovi punti vendita – spiega Francesco Farinettiassociata alla maggior efficienza dei processi, consentirà alla società di ritornare ai consueti livelli di redditività”.

Noi ipotizziamo che tre fattori (rischi e opportunità) saranno cruciali per il futuro di Eataly:

  • Italia come mercato saturo;
  • Eataly come concept nato per l’estero;
  • Innovazione come differenziazione.

Bilancio Eataly 2016: Italia satura?

A nostro parere la crescita interna italiana è finita per il marchio Eataly. Esaurito il fattore novità ed aumentati i concorrenti, l’Italia (con i suoi enormi problemi di erosione del potere di acquisto) è sostanzialmente coperta. Torino, Milano, Roma e da ottobre FI.CO Bologna sono le avanguardie che vanno ad aggiungersi ad altre aree più provinciali come Trieste, Piacenza, Bari, Forlì, Genova, Firenze.

Però numerosi imprenditori stanno lanciando format che per qualità e focus sul territorio continueranno ad erodere quote di mercato. Inoltre Oscar Farinetti come “personaggio” è sempre più divisivo sul teatro italiano.

Bilancio Eataly 2016: un concept nato per l’estero?

Lo affermiamo da tempo. Il presente e il futuro di Eataly sono i mercati esteri. In partnership con imprenditori locali e senza ripetere gli errori iniziali in Giappone. Ma il format di Farinetti è destinato ad un target di foodies che parla lingue straniere. Il bilancio 2016 lo testimonia.

Bilancio Eataly 2016: innovazione continua come fattore di differenziazione?

Non bastano i tentativi di far convergere online e offline. Eataly deve essere un motore di innovazione della food-economy italiana e un hub per aziende. Non solo a livello di processi e comunicazione, ma anche soprattutto a livello di nuovi prodotti.

Il negozio come fonte di produzione di big-data spendibili all’esterno e processi di co-produzione con partner selezionati. E a nostro parere pesa ancora la mancanza di una private-label.

Solo con innovazioni continue potrà differenziarsi da concorrenti sempre più aggressivi e focalizzati.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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