Albeisa e Albugnano 549 alla guerra della bottiglia. Pare non esserci pace per il mondo del vino piemontese, preso da una strana voglia di litigio.
Dopo le dimissioni di Ascheri da Piemonte Land of Wine, ora è una bottiglia l’oggetto del contendere.
La notizia della diffida del Consorzio Albeisa all’associazione Albugnano 549 è stata diffusa da WineMag.
Troppo simili le scritte ALB-eisa e ALB-ugnano 549 in rilievo, tali da poter confondere il consumatore secondo i legali di Albeisa.
Il Consorzio dei produttori guidati da Marina Macarino intimano ad Albugnano 549 di ritirare le bottiglie vendemmia 2017 e 2018 e di distruggere le bottiglie già forgiate e in magazzino.
Albeisa raccoglie 300 produttori per 18 milioni di bottiglie contro i 14 soci di Albugnano con le loro novantamila. Golia contro Davide, insomma.
Ma ci informa WineMag che il fornitore è lo stesso, Saint Gobain Vetri, e che il progetto bottiglia di Albugnano è costato 6.000€ ed è ormai entrato nell’identità del vino astigiano.
Non sarebbe stata ricercata nessuna mediazione.
Un vero peccato questa lite tutta piemontese, anche perchè l’associazione giudata da Andrea Pirollo è ormai una case history di successo (sempre fonte WineMag per alcuni dati salienti).
Dunque Albeisa e Albugnano 549 alla guerra è l’ennesimo capitolo di un travagliato inizio 2022 per il sistema “vino” piemontese.