Manca poco...

Sto cercando...

Torino ha un problema con la cultura della comunicazione

Condividi

Torino ha un problema (in realtà più di uno, ma rimaniamo focalizzati): è un problema culturale e riguarda la comunicazione.

Stamattina, insieme ad altre ed altri “influencer” ho firmato una lettera al Corriere Torino per rispondere ad un articolo di Luca Iaccarino. E’ una risposta alla domanda “mancano gli influencer del food?”; leggete tutto e fatevi un’opinione.

Il mio post vuole invece sottolineare che concentrarsi su una parte della filiera comunicazione è del tutto inutile. L’intero ecosistema cittadino ha invece un problema culturale e di approccio al marketing e alla comunicazione.

Che cosa intendiamo per comunicazione?

Comunicare significa mettere insieme, scambiare informazioni, conoscenze, bisogni, atteggiamenti, emozioni, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale su tematiche comuni. La comunicazione quindi non è solo passaggio unidirezionale di notizie e di informazioni, non è divulgazione.

Chi sa realmente comunicare in città. Ben pochi.

Mancano gli influencer del food è una domanda malposta, laddove mancano le basi culturali del mestiere in troppe realtà o dove chi per formazione è preposto alla funzione viene messo in secondo piano per altre logiche.

Quanti progetti mal comunicati e mal venduti al pubblico abbiamo visto negli anni in tanti settori? Quanti brand o loghi hanno vissuto il tempo dell’Assessor* di turno?

Torino ha un problema con la comunicazione in generale.

Partendo dai tre giornali, che quando si parla di cibo sono molto simili fino alla difficoltà di far capire alle imprese di ogni settore che l’influencer e il comunicatore sono lavori.

Ci sono dei bravi talenti su Instagram e TikTok, ma se nessuno ci investe rimarranno hobbisti.

L’influencer è un media, e va dove pagato.

Tecnicamente un Khaby Lame locale non ci sarà mai. Khaby fa i numeri che fa perché è un format consumabile globalmente. Poi a Torino torna perché la Juventus gli ha offerto un contratto.

Torino, fra l’altro, ha un altro bravo youtuber come Karim Musa (aka Yotobi). Ma lo avete mai visto legato ad una iniziativa cittadina?

Finché in questa città non si capirà come spendere i budget di comunicazione nulla cambierà. E dovrebbero probabilmente anche cambiare certe persone nei punti focali.

I firmatari della lettera:

Mariachiara Montera @maricler
Monica Pianosi @avegetarianinitaly @lestradeditorino
Giorgia Pagliuca @ggalaska
Rosalia Imperato @caramelalafleurdesel @italyfoodprntorino
Paola Forneris @polly_forneris @viaggiedelizie
Margherita Tolosa @ceunfottutoutenteconquestonome
Valentina Brancaleon @la_v_, @lestradeditorino
Fabio Rovere @fabiofacose @lestradeditorino
Elisa Abrate @eat.in.turin
Giorgio Pugnetti @monsubarachin @madamacolassion
Federica De Benedictis @direfaremole
Valentina Masullo @valefatina
Adele Gilardo @fornellifuorisede
Chiara Caprettini @nordfoodovestest/
Lucia Iannone e Claudiu Frasiloaia @frollemente
Dario Ujetto @eatpiemonte



Tag:
Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

  • 1

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.