Franco Biraghi della
Confindustria Cuneo lancia l’allarme.Il meccanismo della
“Reverse Charge” (qui definizione) modificato dalla
Legge di stabilità 2015 (
art. 17, comma 6 del D.P.R. 633/1972, introduzione nuove ipotesi di applicazione del meccanismo del
reverse charge in tre settori di attività –
edile,
energetico e
G.D.O.) sarebbe l’ennesima azione di intralcio allo sviluppo delle
imprese italiane.
L’indagine della
Confindustria sull’area di
Cuneo (
qui risultati) mette in evidenza la preoccupazione degli imprenditori per le conseguenze drammatiche, dai ritardi nei pagamenti degli stipendi fino a gravi crisi di liquidità.
Sostanzialmente la “Reverse Charge” scarica l’obbligo del versamento IVA sul fornitore della G.D.O., rendendo difficile l’evasione della tassa ma appesantendo i conti delle aziende stesse.
Come afferma
Lo Spiffero, l’organizzazione datoriale punta all’annullamento del provvedimento a livello di
Consiglio Europeo.
«L’effetto potrebbe essere devastante: non incassando più l’IVA, le imprese sarebbero costrette a chiedere il rimborso che riceverebbero solo dopo anni di attesa e solo se in grado di fornire fideiussioni. In questo modo, lo Stato sottrarrebbe liquidità alle aziende fornitrici della GDO, con il brillante risultato di favorire i prodotti esteri (questi ultimi non risentirebbero di questa normativa)”.
di Adriano Moraglio – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/lC1uDY.Insomma, pare l’ennesima stangata del Governo Renzi dopo le famose “randellate” al popolo della “partite IVA”.
Un provvedimento che, se non fosse bocciato dalla U.E., sarebbe un assist alle tante aziende straniere presenti nei nostri canali di Grande Distribuzione Organizzata …