La notizia si sta diffondendo nel circolo dei gastrolover torinesi. Un punto di riferimento cittadino come Osteria Antiche Sere viene ottiene il riconoscimento Bib Gourmand della Guida Michelin (insieme a 20 nuovi ristoranti italiani).
Il locale potrà attaccare fuori dalle loro porte la faccia sorridente dell’omino Michelin che si lecca i baffi, nel linguaggio gastronomico mondiale simbolo di un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menù completo a meno di 35€.
Un riconoscimento per il locale guidato da Antonella e Daniele Rota (fratelli) con una squadra familiare affiatata.
Le “Antiche Sere” sono da sempre in via Cenischia 9, e da sempre la scenografia è una topia intrecciata di vigna.
L’accoglienza di Antonella è sempre perfetta, la definizione di gentilezza. La cucina è quella squisita e squisitamente piemontese di Daniele: tomini e puvrun, agnolotti e stinco, panna cotta (la migliore del mondo) e bunet.
Un bel riconoscimento proprio nel 2021, durante l’anno del trentennio di attività.
Slow Food ha raccontato la storia di Osteria Antiche Sere, direttamente dalla voce di Antonella Rota.
“L’osteria è stata la realizzazione di un sogno coltivato durante una permanenza forzata a Grenoble, in Francia. Il mio compagno, Gianni, si trovava lì per un trapianto. Io naturalmente ero con lui, e vi rimanemmo quasi due mesi. Mentre lui era ricoverato in ospedale, io dormivo in un alberghetto. Ma non essendoci un ristorante interno, ogni sera andavo a mangiare qualcosa fuori. In un certo senso, era anche un modo per distrarmi da ciò che accadeva in ospedale». E Grenoble, già trent’anni fa, pullulava di locali: «Ce n’erano tantissimi, anche etnici, uno accanto all’altro, semplici eppure tutti diversi, ognuno con il suo carattere – prosegue -. Siccome durante il giorno stavamo tante ore in ospedale senza poter fare niente, io e Gianni per gioco abbiamo cominciato a immaginare di aprire un ristorante. “Come lo chiameresti? – ci chiedevamo – e che cosa cucineresti?”. Tutto è nato lì, a Grenoble”.
Una volta rientrati a Torino, infatti, ecco la svolta: i due lasciano i rispettivi lavori e si mettono a cercare un locale da rilevare. Trovano il posto giusto in via Cenischia: “La prima volta che siamo entrati, siamo stati catapultati in un’atmosfera da sobborgo parigino. C’erano vecchietti che giocavano a carte, c’erano i quartini di rosso sul tavolo, e soprattutto c’era un fumo così spesso che quasi non si vedeva il bancone”.
Salgono così a 255 i ristoranti italiani Bib Gourmand. E il Piemonte ne ha 32.
Dissapore, fra gli altri, pubblica anche la lista di tutte le novità:
Crediti fotografici: Restautant GURU
Complimenti, voglio provare questo Bistrot, grazie mille