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Fratelli Orsero: banane amare solo per i dipendenti

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La Fratelli Orsero (qui sito) era conosciuta dal grande pubblico per le sue campagne pubblicitarie e per essere un’azienda ligure capace di sfidare le grandi Multinazionali della frutta.

Attiva dal 1940, la Fratelli Orsero coltiva e fa coltivare frutta dall’Italia alla Colombia. La banana è il suo simbolo.

Fin qui tutto bene? Ovviamente il sito fa riferimento ai valori, alla visione. Sul web sono facilmente reperibili articoli e post dai toni trionfalistici.

Ma la realtà aziendale sarebbe ben diversa dal narrato ufficiale.

Il Secolo XIX pubblica la notizia di un vero e proprio tesoretto occultato fra Panama e le Virgin Islands, proprio mentre l’azienda era in crisi di liquidità verso Banca Carige e progettava ristrutturazioni pesanti del personale.

Andrea Giacobino in un suo post ripreso da Dagospia scriveva già nel 2015 – “costa moltissimo a dieci banche italiane salvare i loro crediti ad ananas e banane. E’ stato infatti appena depositato l’“Accordo di ristrutturazione del debito” che riguarda Gf Group (società di controllo degli Orsero), il colosso italiano che importa e distribuisce prodotti di ortofrutta.

La situazione del gruppo che fa capo alla famiglia ligure degli Orsero, basati a Savona, è diventata critica negli ultimi mesi perché il debito consolidato è salito a oltre 270 milioni. Denari che dieci istituti di credito hanno erogato a pioggia alle 25 società che costituiscono Gf Group, tra i quali le principali sono Fruttital e Simba.

La ristrutturazione costerà cara ai creditori che sono Mps, Bnl, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banca Carige, Unicredit, Cari Savona e Banca Regionale Europea. L’istituto più esposto è Carige per 112,2 milioni, seguito da Intesa Sanpaolo (43,5 milioni) e Unicredit (23,6 milioni)”.

Scrive il Secolo XIX che “a lui gli uomini del nucleo di polizia tributaria, guidato dal colonnello Maurizio Cintura e coordinato dal sostituto procuratore Silvio Franz, sono arrivati seguendo la pista di un fido da 91 milioni di euro, concessi a Gf Group Spa, holding degli Orsero, da Banca Carige durante la gestione di Giovanni Berneschi.

Quel denaro, prestato praticamente senza alcuna garanzia, secondo l’ipotesi di chi indaga non è mai tornato indietro. Il prestito è stato giustificato con un’operazione di acquisizione di una società lussemburghese riconducibile sempre agli Orsero”.

In pratica gli Orsero avrebbero creato debito fittizio per distrarre ingenti somme di denaro da girare poi a paradisi fiscali. Un gioco delle tre carte ai danni dell’azienda fondata dal nonno e sulla pelle dei lavoratori.



Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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