A un anno dall’inaugurazione avvenuta nell’aprile del 2019 e dopo la pandemia e il lockdown per il Covid-19, qual è la situazione attuale del Mercato Centrale di Torino?
Corriere Torino ha anticipato alcune chiusure: da Fata Verde, il ristorante di Marcello Trentini alla Farmacia del Cambio. Un articolo successivo del magazine Dissapore smorzava i toni drammatici, raccogliendo il dispiacere dello chef Trentini per la chiusura di Fata Verde (rumor da tempo nell’aria) e la notizia che Farmacia del Cambio non avrebbe chiuso, ma solo rimandato l’apertura per problemi organizzativi.
Oggi è arrivata una nota di Umberto Montano, presidente del Mercato Centrale.
“Il Mercato Centrale di Torino nasce come una delle più grandi sfide che abbiamo voluto intraprendere. Ci abbiamo creduto, ci crediamo ancora e continueremo a farlo. Abbiamo investito milioni di euro creando posti di lavoro, trasformando un non-luogo, abbandonato e in forte degrado, in un luogo d’incontro e di socializzazione. Abbiamo riportato le famiglie e i bambini a riempire quel vuoto che era diventato l’ex Palafuksas, una vera zona rossa, che è tornata a pulsare con il Mercato Centrale.
La rotazione degli artigiani è uno degli elementi distintivi del mercato, per mettere a disposizione della città un’offerta ampia, variegata e sempre di altissima qualità. E se è vero che Magorabin sarà presto sostituito da un nuovo artigiano di eccellenza, non si può dare per certa la notizia della chiusura della Farmacia del Cambio con cui stiamo invece affrontando, forti di un profondo legame di stima e reciproco apprezzamento, le problematiche di prudenza e di misura a cui, anche noi, siamo stati costretti dal Coronavirus. Abbiamo già grandi novità da annunciare dopo l’estate con l’arrivo di nuovi progetti e, perché no, nuovi artigiani”.
La pandemia ha drammaticamente ridimensionato il mercato della ristorazione e degli eventi a Torino, mettendo in crisi grandi e piccole strutture come, ad esempio, Snodo, OGR, Edit, Mercato Centrale, Combo.
Il futuro del Mercato Centrale di Torino è tutto da scrivere, e il finale non è scontato (nel bene e nel male). Ma questo vale per il 90% delle aziende di ristorazione dell’area torinese. Vedremo, inoltre, se la sinergia con Mercato Centrale di Milano (in prossima apertura) produrrà economie di scala.