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La Langa radicale fra Design e Rock (Impossible Langhe)

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Impossible Langhe: arriva il Salone del Libro e lo accogliamo parlando di un libro molto intessante e della sua presentazione. Un “romanzo turistico” di Pietro Giovannini.

La Fondazione Radical Design, voluta da Sandra e Charley Vezza con l’intento di promuovere la creatività delle Langhe nelle sue molteplici forme, presenta il libro come suo secondo progetto.

Dando continuità a quell’approccio anticonformista che ha reso unica l’esperienza del design radicale, la Fondazione si impegna nella realizzazione di progetti intrinsecamente legati al territorio, coinvolgendo artisti e creativi attivi in diversi ambiti culturali.

Dopo l’installazione site specific Barolo to Heaven immaginata da Emilio Ferro (2019), la Fondazione promuove ora il volume Impossible Langhe, scritto da Pietro Giovannini e accompagnato dalle fotografie di Maurizio Beucci.

Impossible Langhe: il romanzo storico

Impossible Langhe  è un libro nato dal desiderio dell’autore di dare risposta a una domanda tanto banale quanto frequente: perché le Langhe sono colline così speciali?

Il volume racconta così di un territorio ancora oggi fatto di contrasti e storie epiche, popolato da piccoli grandi eroi del quotidiano come da incredibili visionari.

Le colline, le valli e la natura, insieme alle città, ai borghi e alle frazioni, che vanno dal basso Piemonte alla Liguria, fanno da cornice a una narrazione dirompente ma puntuale che suggerisce itinerari fuori dal comune catturati da immagini autoriali inaspettate.

Ne esce un ritratto originale, intimo e vero, di persone e luoghi con orizzonti molto diversi tra loro: storie che sembrano impossibili coesistere nell’arco di così pochi chilometri.

Impossible Langhe può essere definito un romanzo turistico: una guida senza indirizzi, un racconto senza la parola fine.

LA STRUTTURA DEL LIBRO

Il libro si articola in 9 capitoli, e ogni capitolo racconta una diversa Langa – partendo da Alba, la capitale più piccola d’Europa, verso la Langa del Barbaresco, del Moscato, quella del Barolo, oppure del Dolcetto, salendo poi l’Alta Langa del Tanaro, l’Alta Langa del Belbo, l’Alta Langa della Bormida, e concludere con l’Alta Langa di Asti, Alessandria e Savona –, sia geograficamente, sia per caratteristiche intrinseche, date dai vini, dal paesaggio, dai retaggi storici e soprattutto dalle storie delle persone che su quel particolare angolo di Langa hanno vissuto o ancora vivono.

È un libro che si può aprire a caso per iniziare a leggerlo, perché non ha né inizio né fine, proprio come le strade di Langa che ‘fanno la biscia’ e si arrotolano su mille colline fino ad ubriacarti lo sguardo”, afferma Pietro Giovannini.

La duplice natura del volume si manifesta nella struttura binaria dei capitoli che presentano due sezioni complementari.

Da un lato c’è il viaggio geografico, dettagliato e analitico, che accompagna il lettore (e/o il viaggiatore) tra punti panoramici, chiese campestri, borghi e frazioni, senza comunque rinunciare a ricordi e aneddoti snocciolati senza fretta, proprio come il percorso proposto che ama indugiare.

Dall’altro lato, ci sono gli inserti che completano ogni profilo geografico con storie e memorie, tradizioni e personaggi, che hanno modellato queste colline nell’unicum inimitabile di oggi.

Nel libro sfilano così le giovani ambizioni di Napoleone e i sogni ideali di Cavour, i rovelli di Carlo Alberto e i diavoli del Canavesio, l’amore di Milton per Fulvia e i sogni spezzati di Agostino al Pavaglione.

C’è la poesia della terra di Cesare Pavese e il dialetto delle canzoni dei cantastorie, le leggende di Masche e Pallapugno e le dure realtà del giorno di San Martino e della Malora, Michele Coppino che manda a scuola i bambini d’Italia e Michele Ferrero che per primo dà un futuro economico ai langhetti.

Impossible Langhe è così una giostra di storie mescolate a ricordi e a incontri personali dell’autore: un romanzo in cui perdersi per trovare proprio quell’alchimia indecifrabile che rende le Langhe uniche, impossibili da comprendere a uno sguardo superficiale.

LE FOTOGRAFIE DI MAURIZIO BEUCCI

Gli itinerari narrativi di Impossible Langhe sono accompagnati dalle fotografie di Maurizio Beucci, occhio non assuefatto a queste geografie – lui infatti è di Torino –, invitato da Sandra e Charley Vezza a fotografare quei luoghi evocati dalle storie di Pietro Giovannini.

Il peregrinare di Maurizio con Pietro ha dato origine a immagini dall’aurea intima che ritraggono una Langa nascosta e inattesa, lontana dall’iconografia tradizionale di queste colline, come se il suo occhio narrante si fosse moltiplicato in un caleidoscopio di visioni: ci sono paesaggi che sembrano appartenere ad altri paesi, persone che sembrano venute da altre latitudini, luoghi fermi nel tempo e luoghi che non si sono fermati neanche un secondo.

Quando i testi di Pietro e le fotografie di Maurizio sono stati messi insieme per la prima volta in modo organico, hanno fatto emergere come fosse incredibile – e “impossibile” –  che “tutte quelle storie” fossero collocate in un raggio di appena cinquanta chilometri e in un arco temporale di soli due secoli.

Il titolo del volume rimanda così a quella sensazione di incredulità che contraddistingue le Langhe, per chi le vive e per chi le scopre.

Il langhetto trent’anni fa vedendo arrivare la prima auto straniera nella sua aia avrà infatti probabilmente esclamato “Nèn posìbil!”, in un modo poi non così distante da “It’s impossible!” del turista straniero davanti al contrasto tra le colline pettinate di vigne e la cascina di pietre storte.

Il titolo in inglese vuole rendere omaggio alla vocazione internazionale di questi luoghi, scoperti prima dagli stranieri che dagli italiani, ma al tempo stesso è una dedica agli italiani e alla bellezza inafferrabile che contraddistingue il nostro paese.

Impossible Langhe più che un libro è un oggetto radicale, con i suoi 3 kg e le 655 pagine di racconti e itinerari.

Il progetto grafico, a cura dell’agenzia torinese Undesign, trae ispirazione dal territorio, scandendo il viaggio con mappe, cartoline e una palette cromatica che riprende proprio i colori della terra e delle vigne di questi luoghi. 

Impossible Langhe è acquistabile online: www.impossiblelanghe.com

Chi è Pietro Giovannini

Pietro Giovannini vive nella Langa del Barbaresco con Zenzero, il suo gatto.

Per lavoro va in giro, mangia e beve, ovvero scrive di turismo, cibo e vino in Piemonte.

Fondatore e direttore del mensile anViagi, vini, miti e strade del Piemonte”, è senz’altro uno dei più accaniti fan italiani di Bob Dylan.

Tra le sue passioni ci sono poi il Barbaresco, il fumetto d’autore e la poesia russa del Novecento.

Considera l’Ungheria una sua seconda patria e San Pietroburgo una personale forma di paradiso.

Chi è Maurizio Beucci

Maurizio Beucci è un fotografo.

Nato a Torino, vive a Milano e un po’ nella Langa del Moscato.

È direttore di Leica Akademie Italy e Photographic Assets Manager per Leica Camera Italia.

I suoi lavori sono stati esposti in diverse gallerie, tra cui la Somerset House di Londra, la Leica Galerie di Milano e Leitz Park a Wetzlar.

Le sue immagini sono state pubblicate su riviste internazionali come Vogue China, Point De Vue, How to Spend It, AD Architectural Digest, La Stampa, La Repubblica, IL – Il Sole 24 Ore. Collabora inoltre con brand del lusso e della moda per i quali realizza campagne, ritratti e reportage.

É studioso di storia della fotografia e immagine contemporanea, docente e curatore. 

www.mauriziobeucci.com



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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