Il pianeta dei Gorillas (e di Macai) sono le città in cui sbarcano queste startup gonfie di finanziamenti e di voglia di affermare sempre di più l’Instant Delivery alimentare e non solo
Gorillas viene definita una on-demand grocery delivery startup.
Pochi mesi fa ha superato la valutazione di 1 miliardo€, diventando a tutti gli effetti un cosiddetto unicorno.
La mission? Fornire l’ingrediente chiave per la cena recapitato a casa in 10 minuti.
Gorillas è una startup berlinese che nel giro di un anno si è fatta strada nelle maggiori città di Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna e ovviamente Italia.
La chiave di svolta? Tanto marketing, 40 dark store e più di 1.000 rider assunti.
L’offerta vanta 2.000 prodotti alimentari e di uso quotidiano al prezzo del dettaglio, più 2€ per la consegna.
Le consegne istantanee in bici di Gorillas stanno smuovendo la distribuzione alimentare di alcune città italiane (fra cui Torino).
E ora l’unicorno berlinese è pronto ad evolvere ancora: la società ha infatti annunciato l’acquisizione della francese Frichti per dar vita alla nuova generazione dell’on-demand delivery istantaneo.
Il modello Gorillas da una parte – dark store con assortimento essenziale e consegne in dieci minuti dall’ordine – e l’esperienza di Fritchi dall’altra, con prodotti a marchio del distributore (tra cui verdure pronte e frutta secca) e piatti ready to eat, potrebbero rappresentare nuove opportunità per l’ortofrutta.
Anche perché la società transalpina spinge parecchio su frutta e verdura, con il 75% delle referenze che arrivano da forniture dirette dai produttori.
La fusione tra le due realtà potrebbe essere vicina.
Frichti e Gorillas – riporta una nota – condividono l’impegno di offrire prodotti freschi, di provenienza locale e di alta qualità a milioni di clienti in tutta Europa che desiderano mangiare e vivere bene.
Unendo le forze con Frichti (450.000 clienti in 8 città tra Francia e Belgio), Gorillas – il cui valore è stimato in oltre un miliardo di dollari e ha 12.000 dipendenti in 60 città – invia un forte segnale al mercato europeo.
Per dirla con le parole di un noto Venture Capitalist italiano, i Fondi di investimento hanno nel loro mirino la distribuzione tradizionale. Vogliono finanziare ed acquisire quote di mercato nel settore della Distribuzione alimentare, ancora ancorato al concetto di Store fisico in molte zone d’Europa.
Le iniziative anche locali e i capitali spesi anche in marketing e customer journey sono molti. Ma i profitti sono ancora un miraggio.