Arriva il Grom in barattolo. La reason-why dell’acquisizione Unilever del marchio torinese fondato nel 2003 da Guido Martinetti e Federico Grom inizia a delinearsi.
L’affiancamento al retail tradizionale (gelaterie) ed innovativo (shop-in-shop) con un nuova gamma di prodotti appunto in barattolo.
Dedicato, ovviamente, alla Grande Distribuzione Organizzata e non solo in Italia. Asia e Stati Uniti nel mirino, sfruttando appunto le lunghe leve della Unilever (già proprietaria di Ben&Jerry’s, Magnum, Algida, Carte D’Or, Cornetto).
Dichiara Federico Grom a La Repubblica: “è sempre stato un mio sogno quello di offrire lo stesso gelato che produciamo per le gelaterie anche nei frigoriferi della grande distribuzione. Sogno che non avrei mai realizzato senza l’abilità di Guido Martinetti, il mio socio gelataio con cui abbiamo cominciato l’avventura nel 2003”.
Fra pochi giorni il nuovo prodotto sarà disponibile in Italia, e poi dopo le dovute sperimentazioni negli altri mercati esteri.
Nella prima fase i barattoli Grom saranno sette: quattro creme (pistacchio, caffè, cioccolato e crema) e tre sorbetti (fragola, limone e lampone). Conterranno 500 ml di prodotto.
L’azienda ovviamente assicura qualità assoluta e trasparenza. Non abbiamo informazione sul costo, ma ovviamente il barattolo Grom sarà un prodotto premium della scuderia Unilever, in grado di elevarsi su altri brand in portafoglio.
I due ex soci ora manager Unilever assicurano l’autonomia della scelta e l’indipendenza assicurata dal colosso anglo-olandese. E non si arresta nemmeno il piano nuove aperture di gelaterie tradizionali, come la quinta a Parigi e il negozio di Nizza.
Vedremo come si posizionerà il prodotto in Italia e quali saranno le risposte del mercato. Già da subito, però, ci pare un’operazione costruita per i mercati esteri (Stati Uniti in primis) dove il marchio Grom con l’appoggio di Unilver può diventare un “lovemark”.