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Giustino Ballato: IGP Vermouth patrimonio del territorio

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Giustino Ballato è uno degli ispiratori del Vermouth Anselmo e in generale uno dei promotori della prossima IGP piemontese, ovvero Vermouth di Torino.

Il 27 febbraio la Regione Piemonte ha trasmesso al MIPAAF la bozza del Disciplinare “Vermouth di Torino”. C’è una prima reazione di Slow Wine, esplicitata in questo articolo.

“Prima di tutto il raggiungimento della IGP è un successo per tutti i produttori che hanno continuato a credere nel prodotto – afferma Ballatoe un mezzo in più per tutelare un’icona identificativa di Torino e del Piemonte”.

Come riportato, la Regione Piemonte ha scelto di appoggiare la maggioranza dei produttori e scegliere un grado minimo alcolico del 16% e un massimo del 22%.

“Non c’è nessuna testimonianza storica ad avvallare questa decisione – ci spiega Giustino Ballatomi pare una decisione frutto appunto di un compromesso. E anche dal punto di vista qualitativo una più alta gradazione alcolica non significa maggior qualità.

Attenzione a non continuare a prendere decisioni per maggioranza, perchè si rischierebbe di indebolire il sistema”.

Sull’ipotesi di una denominazione “Superiore” (con 17% minimo di tenore alcolico e 50% di vino proveniente dal Piemonte) Ballato è positivo: “anche se mi sembra un artificio retorico derivato dall’industria del vino, permetterà di posizionare meglio alcuni prodotti. Però, anche se non voglio passare per benaltrista, il punto è un altro…”.

Quale? “Il sistema delle deroghe al Disciplinare è da monitorare attentamente – spiega – dal momento che attualmente il solo ingrediente di totale provenienza piemontese dovrebbe essere l’assenzio. Si rischia, quindi, in alcuni casi di avere un prodotto poco piemontese con la denominazione Vermouth di Torino”.

Sui vini per base vermouth, il Disciplinare non prevede divieti per la provenienza solo piemontese, ipotizzando un 50% solo per la denominazione “Superiore”.

Come suggerisce Michele Antonio Fino su Slow Wine, però, il Cortese sarebbe un vino utile per essere ingrediente centrale del Vermouth, e di provenienza piemontese.

“Su questo punto dovremo essere fermi, dal momento che sarebbe un paradosso ottenere l’IGP e poi vedere imbottigliamento e miscele provenienti da fuori regione” conclude Ballato.

Il 2017, in conclusione, dovrebbe essere l’anno del lancio della IGP “Vermouth di Torino”.

“Un primo passo per avere regole comuni e condivise – conclude Ballato – dove speriamo che le regole siano utilizzate per crescere tutti e non per limitare il mercato. Sul Vermouth, pur essendo un vecchio comunista, credo nelle regole del mercato”.



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Dario Ujetto

Da adolescente senza computer a quasi quarantenne googleiano DOC. Ovvero: come passare dalla lettura del giornale cartaceo, alla scrittura di un blog in meno di un nano secondo. Ma mi occupo anche di marketing, cibo, libri e comunicazione.

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